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Fin dagli anni Cinquanta il regista Andrzej Wajda, veterano del cinema polacco, ha analizzato con i film la storia tormentata del suo Paese. Per farlo, ha dovuto destreggiarsi tra gli ostacoli frapposti dalla censura, approfittando delle fasi del disgelo, prima, o di quelle che annunciavano cambiamenti politici, dopo. Oggi torna sui nostri schermi con un film dedicato a Lech Wa??sa, l’elettricista dei cantieri di Danzica, leader del movimento Solidarno??, diventato il primo Presidente scelto con elezioni libere in Polonia. Per l’argomento e per la tecnica adottata (a cavallo tra fiction cinematografica e documentario d’assalto) il film compone una sorta di trilogia ideale con i precedenti film di Wajda: L’uomo di marmo (1977) e L’uomo di ferro (1981).