Una riflessione apparsa sul settimanale L’Espresso a firma dello scrittore Mauro Covacich ha avviato un interessante dibattito sulla recente narrativa italiana. L’articolo, prendendo spunto da quella riflessione, si interroga sull’identità dei nostri scrittori, sul loro rapporto con il presente e la loro capacità di raccontare storie. Ecco il bivio davanti al quale si trova la nostra letteratura: scegliere di confrontarsi con l’esistenza, mettendo a nudo l’orrore e la grazia della vita, la banalità e l’assoluto; oppure scegliere l’idea, il gioco degli specchi, la narcisistica arguzia mentale e sperimentalistica delle forme e del pensiero. Tra queste due vie ne esistono molte intermedie e feconde, ma, al di là di ogni altro giudizio, è bene averlo chiaro: la prima conduce al romanzo, la seconda no.
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«VERTIGINI DA FICTION» A proposito della recente narrativa italiana

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