La cronaca esamina in sintesi: il Messaggio inviato alle Camere dal Presidente della Repubblica il 23 luglio 2003 sul pluralismo dell’informazione; la sentenza n. 466/2002 della Corte Costituzionale, la quale affermò che l’attuale sistema radiotelevisivo «non garantisce l’attuazione del principio del pluralismo informativo»; il testo del Presidente della Repubblica con il quale egli rinvia alle Camere la legge Gasparri, chiedendone una nuova deliberazione, a norma dell’art. 74, primo comma della Costituzione; il decreto legge con il quale il Governo prolunga sino al 30 aprile 2004 la possibilità per Rete 4 di continuare a trasmettere e per Rai Tre di continuare a ricevere pubblicità. Uno dei punti criticati della legge è il passaggio alle trasmissioni televisive digitali, che dovrebbero, secondo i proponenti, ampliare il mercato e far superare l’attuale oligopolio, obiettivo realizzato in tempi più lunghi in altri Paesi. L’auspicio è che si riesca al più presto a dare attuazione alle pronunce della Corte Costituzionale.
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IL PLURALISMO NELL’EMITTENZA TELEVISIVA. La legge Gasparri
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