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Pubblichiamo di seguito la prefazione di papa Francesco al volume del nostro direttore, p. Antonio Spadaro S.I., dal titolo «Una trama divina. Gesù in controcampo» (Venezia, Marsilio, 2023). Il testo del Pontefice si chiude con un appello agli artisti. Il primo ad aver risposto è stato il regista Martin Scorsese, e lo ha fatto scrivendo la sceneggiatura originale di un possibile film su Gesù. La pubblichiamo di seguito nella traduzione di Fabrizio Galimberti. Alla fine, p. Spadaro racconta i retroscena di questa risposta originale.
Per i suoi contemporanei Gesù sarebbe potuto rientrare nel paradigma dell’inadaptado, della persona che non si adatta, disadattata, che non si conforma a ciò che è ovvio. Basterebbe leggere nei Vangeli le reazioni provocate dai suoi gesti.
In Marco vediamo che «i suoi uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: “È fuori di sé”». Alcuni poi dichiaravano apertamente, come ci racconta Matteo: «Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori». A volte Gesù ha reazioni dure, indignate: getta per aria i tavoli dei mercanti del Tempio, ad esempio. Non si adatta, non si conforma.
Seguendo Gesù nel suo cammino, vediamo che egli abbandona Nazareth, la sua «patria». Protesta contro coloro che si sentono tanto inclusi da escludere gli altri, contro coloro che credono di vederci così chiaro da essere diventati ciechi, coloro che sono così autosufficienti nell’amministrare la legge da essere diventati iniqui.
Trama divina ci accompagna nella ricerca di Gesù che cammina, che incontra persone lungo la via, e si fa duro in volto guardando alla sua meta: Gerusalemme.
Chi è? Che cosa vuole? Gesù va per le strade dei paesi insegnando, guarendo i malati, consolando gli afflitti. La gente rimane stupita e si chiede chi sia. Come fece con i suoi discepoli, ci guarda negli occhi e ci chiede: «Ma voi, chi dite che io sia?». Io sento che lo chiede a me. Davanti alla storia di Gesù questa resta la domanda fondamentale, che sento risuonare proprio nelle pagine del volume.
A volte siamo oppressi da immagini di Gesù che sono, in realtà, più immaginette che ritratti efficaci…
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