TRE VOCI PER RACCONTARE IL NOVECENTO ITALIANO

Quaderno 4143

pag. 248 - 261

Anno 2023

Volume I

4 Febbraio 2023
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Cogliendo l’invito di Stendhal, contenuto nell’esergo di apertura de Il Rosso e il Nero, che riporta la sintetica affermazione di Danton: «La verità, l’aspra verità», come sintesi della sua poetica che fa del romanzo uno strumento di ricerca della verità, ci lasciamo ispirare dalla domanda: come può essere raccontato il Novecento? Evidentemente ci sono e si danno innumerevoli forme.

Nel 1868 lo scrittore statunitense John William De Forest, in un saggio pubblicato sulla rivista The Nation, coniò un’espressione che nei decenni successivi ebbe notevole fortuna come logo letterario. Egli infatti fu il primo a parlare di «Grande Romanzo Americano», chiedendosi quale potesse essere l’opera capace di esprimere il carattere nazionale del popolo statunitense.

 

La formula inventata, e poi abbreviata da Henry James nell’acronimo Gan (ovvero Great American Novel), venne più volte utilizzata, come sorta di pietra miliare o contenitore, per esprimere un giudizio rispetto a romanzi e opere.

Tra le opere che ambiscono a questo titolo ne sono state individuate varie, da L’ ultimo dei Mohicani, di James Fenimore Cooper, alla Lettera scarlatta, di Nathaniel Hawthorne, a Moby Dick, di Melville, La capanna dello zio Tom, di Harriet Beecher Stowe, Le avventure di Huckleberry Finn, di Mark Twain, Furore, di John Steinbeck, Il Giovane Holden, di J. D. Salinger, Il buio oltre la siepe, di Harper Lee, Amatissima, di Toni Morrison, e ai più recenti Infinite Jest, di David Foster Wallace, e Libertà, di Jonathan Franzen.

Secondo alcuni, anche l’opera complessiva di Kurt Vonnegut può essere letta nel suo insieme come il tentativo di produrre un esemplare di Gan del suo tempo.

Declinato pure in altri contesti nazionali, il possibile sottotitolo di «Grande Romanzo Italiano» come un fantasma è apparso di tanto in tanto anche nel perimetro della critica letteraria italiana, ed è stato usato di volta in volta come criterio evocativo delle intenzioni degli autori o dei risultati conseguiti. Alcuni titoli che sono stati citati sono…

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