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Il contesto dell’articolo. Il 30 settembre è stato celebrato il XVI centenario della morte di san Girolamo, uno degli studiosi più influenti della Bibbia nella storia del cristianesimo. Il Papa per l’occasione ha pubblicato la lettera apostolica Scripturae Sacrae affectus.
Perché l’articolo è importante?
L’articolo traccia un profilo del Santo, che fu il primo a tradurre la maggior parte dei libri biblici. La sua traduzione latina è diventata la Vulgata, comunemente accolta nell’Occidente cristiano per più di un millennio. Già in vita, le sue opere esegetiche furono utilizzate da figure eminenti come Agostino di Ippona. Per tutto il Medioevo e all’inizio dell’Era moderna è stato considerato come un eccellente esempio di apprendimento ascetico e venerato come uno dei grandi dottori della Chiesa latina. Papa Bonifacio VIII lo ha confermato tale nel 1295. In occasione del XV centenario della sua morte, nel 1920 Benedetto XV gli dedicò l’enciclica Spiritus Paraclitus, con la quale invitava i vescovi a ricordare ai loro sacerdoti l’importanza della conoscenza della Sacra Scrittura, raccomandandone in particolare lo studio presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma.
L’articolo sottolinea alcuni tratti della persona e dello studioso, un uomo che viaggiava e studiava le lingue con rigore e con passione ascetica; un comunicatore versatile, che si è confrontato con le grandi tradizioni dell’esegesi del suo tempo, come pure nel dialogo con gli ebrei. Erasmo da Rotterdam lo considerava un esempio di erudizione umanistica; mentre Martin Lutero aveva un’opinione meno entusiastica dell’uso che Girolamo faceva dell’allegoria.
Ancora oggi egli è modello per gli esegeti e gli studiosi della Bibbia, perché diventino traduttori e mediatori con mente aperta, persone capaci di favorire l’integrazione fra le culture.
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- Qual è stata la chiave del successo di Girolamo?
- Quali aspetti della sua vita e del suo metodo possono servire da modello per gli studiosi della Bibbia contemporanei?
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SAINT GIROLAMO, SIXTEEN CENTURIES AFTER HIS DEATH
St Jerome was one of the most influential scholars of the Bible in the history of Christianity. Jerome was a man who traveled and studied languages with rigor and ascetic passion. A versatile communicator, who confronted himself with the great exegesis traditions of his time, as well as with the dialogue with the Jews. Even today he is a model for exegetes and Bible scholars to become translators and mediators, that means people capable of promoting integration between cultures.