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Il contesto dell’articolo. Quando si pensa al Medioevo, molti sostengono che l’elemento essenziale dell’ascesi di quel tempo sia il rifiuto del mondo e la condanna in blocco della vita terrena: l’affermazione, che è dato trovare anche nei libri di storia, non è del tutto vera. Basterebbe dare uno sguardo alle poche lettere che ci sono rimaste di san Francesco d’Assisi.
Perché l’articolo è importante?
L’articolo infatti prende spunto da una lettera del Santo in particolare che appare significativa per capire quanto egli fosse radicato nel mondo e nella storia. Secondo p. Pani, si tratta di un documento che, più di altri poi tramandatici nel tempo, rivela il vero volto di san Francesco. Se si confronta questa lettera con diversi testi successivi – per esempio, con l’immagine che ne danno i Fioretti –, la differenza è enorme.
Di cosa tratta la lettera? Un frate chiede al santo di essere sollevato dal suo incarico per andare in un eremo, poiché ha gravi difficoltà. La risposta: «Se ci sono persone che ti impediscono di seguire il Signore, amale. E questo è grazia ed è vera obbedienza». Francesco insegna a non sfuggire al male che è nella vita di tutti e nella storia, anzi a resistergli e a sfidare il malvagio. Il frate è invitato a non lasciare il mondo, ma a unirsi al suo dolore, a soffrire insieme agli altri, per essere vicino ai fratelli nella logica «illogica» di chi ama.
Nella lettera non si dà l’interpretazione di un passo della Scrittura, e nemmeno di una norma morale, ma si manifesta l’animo più intimo di Francesco, che si mostra radicale, ma non rigido; rigoroso, ma non privo di umanità e delicatezza; sa adattarsi alle persone con affetto e pazienza, perché ha capito che chi ci converte e ci aiuta a essere vicini agli altri è il Signore.
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- Come esercitava san Francesco, concretamente, il discernimento e la direzione spirituale?
- Che cosa è la fraternità per il Santo di Assisi?
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“EVERYTHING IS GRACE”: SAINT FRANCIS IN THE DEPTHS OF HISTORY
Many maintain that the essential element of medieval asceticism is the rejection of the world and en bloc/as a whole condemnation of earthly life. This statement is imprecise, and a letter from St. Francis is enough to show that it is not entirely true. A friar asks the saint to be relieved of his office to go to a hermitage, because he has serious difficulties. The answer: «If there are people who prevent you from following the Lord, love them. And this is grace and true obedience». Francis teaches us not to escape the evil that is in everyone’s life and in history; on the contrary, to resist it and to challenge the bad/what is bad. The friar is invited not to leave the world, but to join its pain, to suffer together with others, to be close to his brothers in the «illogical» logic of the one able to love/typical of the people who love/which belongs to the one who is able to love.