Esaminando le principali caratteristiche della strategia missionaria di Ricci, l’articolo vuole dimostrare che quel metodo non è suo merito esclusivo, ma è frutto dell’interazione tra «l’Io e l’altro», cioè tra il missionario e il popolo cinese. L’adattamento alla cultura cinese è dovuto al forte influsso del confucianesimo, che spinse i gesuiti a prendere le distanze dai buddisti. La propagazione dall’alto, cioè l’accostamento anzitutto alle classi elevate, era dovuto alla necessità di avere validi appoggi per penetrare nella mentalità cinese. L’uso della scienza al servizio della propagazione della fede è stato favorito dai grandi interessi scientifici degli studiosi cinesi. Infine l’accettazione dei riti confuciani, in particolare funerari, che i gesuiti consideravano riti civili, fu facilitato anche dall’attenzione da parte dei cinesi. L’Autore è professore di Sinologia all’Università Cattolica di Lovanio.
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MATTEO RICCI E LA CULTURA CINESE
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