Pio XI, i popolari e i fascisti
Nel conclave seguito alla morte di Benedetto XV, il «Papa della pace», iniziato il 2 febbraio 1922 e conclusosi appena quattro giorno dopo (6 febbraio), l’arcivescovo di Milano, card. Achille Ratti, veniva eletto papa al 14° scrutinio, sopravanzando i due candidati ritenuti più quotati: quello dell’ala conservatrice, il card. Rafael Merry del Val, e quello dell’ala progressista, il card. Pietro Maffi.
Quest’anno ricorre il centenario di quell’evento, che ha fortemente segnato la storia della Chiesa contemporanea. Pontificato controverso, per il periodo difficile in cui si svolse, ma molto intenso dal punto di vista religioso (molte devozioni e liturgie che sono ancora vive nella Chiesa furono promosse da questo Pontefice) e anche politico e culturale.
In questo articolo ci occuperemo soltanto degli esordi di quel pontificato e di quel coraggioso Pontefice che, anche se molto amato dai cattolici di quegli anni, difficilmente, a differenza di molti suoi successori, conoscerà gli onori degli altari.
Il nuovo pontefice scelse il nome di Pio XI probabilmente per segnare la continuità d’indirizzo con Pio X e tranquillizzare i sostenitori del cardinale spagnolo. Confermò come suo Segretario di Stato il card. Pietro Gasparri, accontentando così anche i progressisti.
Il suo primo atto compiuto da pontefice fu molto significativo: impartì la benedizione dalla loggia esterna della basilica vaticana, il che non avveniva dai giorni della presa di Roma da parte dell’esercito italiano. Da molti questo fatto fu interpretato come un gesto conciliativo, come un buon presagio per la composizione della «Questione romana».
Nei primi tempi del suo pontificato, Pio XI non si allontanò, in materia politica, dall’indirizzo seguito dal suo predecessore, Benedetto XV. Anche per lui il Partito popolare italiano (Ppi) rappresentava il partito politico dei cattolici italiani, in particolare…
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THE ELECTION OF PIO XI AND THE ADVENT OF FASCISM IN ITALY
In the conclave following the death of Benedict XV, which began on February 2, 1922 and ended just four days later, the Archbishop of Milan, Card. Achille Ratti, was elected pope on the 14th ballot. This year marks the centenary of that event that strongly marked the history of the contemporary Church. His was a controversial pontificate, due to the difficult period (the advent of fascism) in which it took place, but very intense from a religious point of view (several devotions and liturgies that are still alive in the Church were promoted by this Pontiff) too; and, also politically and culturally too. In this article, we will only deal with the beginnings of that pontificate and that courageous Pontiff who, although much loved by the Catholics of those years, was unlikely to know the honors of the altars.