|
Gustavo Bontadini (1903-90) è stato una figura di grande rilievo nella filosofia italiana del Novecento, non soltanto sul versante cattolico. Ha insegnato presso le Università di Urbino e Pavia, e dal 1951 al 1973 presso l’Università Cattolica di Milano, della quale fu uno dei primi studenti.
Nel suo lungo magistero ha affrontato tematiche di grande attualità – il rapporto tra scienza e fede, la «demitizzazione» della fede cristiana e l’«ellenizzazione» del cristianesimo –, ma è anche intervenuto nelle travagliate vicende della storia italiana, entrando a far parte della Resistenza e partecipando alla vita politica del dopoguerra.
Tra i molti elementi del suo ricco itinerario intellettuale, umano e cristiano, prendendo spunto da una recente pubblicazione a lui dedicata, intendiamo soffermarci soprattutto su quello che è stato il centro speculativo ed esistenziale della sua ricerca: il tentativo di elaborare una filosofia rigorosa, capace di parlare di Dio all’uomo moderno.
La metafisica come scienza
Tra i molteplici temi di indagine che guidarono la sua ricerca – rigorizzare la prova dell’esistenza di Dio come fondamento dell’essere, Cristo come verità dell’uomo, il rapporto tra la Chiesa e la cristianità – Bontadini si concentrò di fatto sul primo, al quale dedicò gran parte delle sue ricerche e pubblicazioni.
Pur essendo autore di rilievo nell’ambito della filosofia neoscolastica, non si riconobbe mai in questo indirizzo di pensiero, preferendo quello di metafisica classica o, più precisamente, per riprendere le sue stesse parole, di «un metafisico radicato nel pensiero moderno».
Una caratteristica peculiare, che lo ha posto controcorrente rispetto alle tendenze della filosofia contemporanea e della stessa metafisica, e che al tempo stesso ne attesta il valore e l’originalità speculativa.
Convinto assertore della distinzione tra la speculazione razionale e la fede cristiana, egli considerava la filosofia un aiuto a garantire la ragionevolezza della fede in tempi che tendevano a svalutarla radicalmente…
***
“THE PHILOSOPHER AND FAITH”. A portrait of Gustavo Bontadini
Gustavo Bontadini was a major figure in 20th century Italian philosophy, and not only in the Catholic sphere. Among the many aspects of his rich intellectual, human and Christian itinerary, this article takes its cue from a recent publication dedicated to him – Il filosofo e la fede. Il cristianesimo ‘moderno’ di Gustavo Bontadini, [The Philosopher and Faith. The ‘modern’ Christianity of Gustavo Bontadini], by Leonardo Messinese. This article dwells above all on what was the speculative and existential centre of his research, and the attempt to elaborate a rigorous philosophy capable of speaking to modern man about God. His proposal of thought, which commenced in the 1960s, gave rise to one of the most heated debates in the context of contemporary Italian philosophy, in journals, within universities and in relation to other schools of thought.