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  4. L’Afghanistan tra l’idealismo e i giochi delle grandi potenze
Attualità

L’Afghanistan tra l’idealismo e i giochi delle grandi potenze

Vladimir Pachkov

18 Settembre 2021

Quaderno 4110

(unsplash.com/theeastlondonphotographer)

Il 4 luglio, festa dell’indipendenza degli Stati Uniti, poteva diventare una data importante anche nella storia afghana. Nella notte di venerdì, gli americani hanno abbandonato l’aeroporto di Bagram senza avvisare gli alleati afghani, lasciandosi dietro un mucchio di attrezzature militari da loro intenzionalmente distrutte, e interrompendo tra l’altro la fornitura di energia elettrica. Si sapeva che gli americani si sarebbero ritirati presto; era diventato assolutamente certo dopo il discorso del presidente Biden del 14 aprile 2021, ma nessuno immaginava che l’avrebbero fatto così come è avvenuto. Anche se il numero dei soldati stranieri negli ultimi tempi si era ridotto di molto – 2.500 americani al 15 gennaio 2021 –, il loro supporto all’esercito afghano (in particolare per l’assistenza all’appoggio aereo) era indispensabile affinché nelle loro intenzioni il governo potesse mantenere alcune città importanti, anche se il Paese era ampiamente controllato dai talebani. I talebani hanno subito annunciato di aver vinto la guerra.

map of afghanistan

(iStock.com/drorhan)

La storia dell’Afghanistan

Conoscere la storia dell’Afghanistan è importante, perché ci aiuta a capire ciò che è accaduto. Ci restituisce un quadro chiaro sulla molteplicità etnica presente nel Paese – pashtun 42%, tagiki 27%, hazara 9%, popolazioni turche, come uzbeki, kirghisi, turkmeni, kazachi, 12% – e ci permette di conoscere gli hazara (sciiti, a differenza di tutti gli altri abitanti dell’Afghanistan), che vivono in queste terre fin dai tempi della conquista mongola.

Ma iniziamo con quanto accaduto durante la guerra fredda.

Il conflitto tradizionale tra le potenze coloniali, come la Russia e l’Inghilterra nel corso del XIX secolo, è stato sostituito da quello ideologico tra l’Urss e gli Stati Uniti. Dopo la Seconda guerra mondiale, sia i sovietici sia gli americani hanno lottato per la loro influenza in Afghanistan…

***

AFGHANISTAN BETWEEN IDEALISM AND THE GAMES OF THE GREAT POWERS

After the Second World War, the Soviets and the Americans fought for influence in Afghanistan. This article summarises the tensions that developed in the country both with foreign powers and among the mujahideen themselves, while recounting the rise of the Taliban. Looking at the current situation, it is clear that the Afghan central government and the occupying forces failed to gain the trust of many of the local inhabitants and therefore lost control of many regions. This allowed the Taliban to regenerate. Another great power may be ready to fill the space that has been left vacant: China.

Non è disponibile la versione digitale di questo articolo, è possibile leggerlo solo nella versione cartacea o e-book


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L’Afghanistan tra l’idealismo e i giochi delle grandi potenze

Vladimir Pachkov

Corrispondente dalla Federazione russa per La Civiltà Cattolica. Insegna all’Istituto teologico «San Tommaso» di Mosca.


18 Settembre 2021

Quaderno 4110

  • pag. 505 - 510
  • Anno 2021
  • Volume III

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Guerra Guerra fredda Islam Mondo

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