|
In seguito agli attentati dell’11 settembre 2001 e al rifiuto da parte dei talebani di consegnare Osama bin Laden, gli Stati Uniti d’America invasero l’Afghanistan con l’obiettivo di porre fine al regime dei talebani e cacciare al Qaida dal territorio. Nell’arco di tre mesi Kabul fu conquistata e si instaurò un governo di transizione guidato da Hamid Karzai, il quale poi, il 9 ottobre 2004, vinse le prime elezioni presidenziali. A lui successe Ashraf Ghani. Nel Paese rimase una considerevole presenza dei contingenti Nato e fu inaugurata l’operazione «Sostegno Risoluto» con l’obiettivo di formare un esercito regolare in grado di fronteggiare la guerriglia talebana.
Il presidente Trump, con la firma dell’accordo di Doha con i talebani del 29 febbraio 2020, decise di porre fine al conflitto armato in Afghanistan, disponendo il totale ritiro delle forze armate statunitensi dal Paese entro il 31 agosto 2021. Il 14 aprile 2021, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che l’alleanza aveva concordato di iniziare il ritiro delle sue truppe dall’Afghanistan entro il 1º maggio. Poco dopo l’inizio del ritiro, i talebani hanno lanciato un’offensiva contro il governo afghano, avanzando rapidamente senza che le forze governative, ormai allo sbando, fossero in grado di porre resistenza. Il 15 agosto 2021 i talebani hanno iniziato l’occupazione della capitale, e molti civili, funzionari governativi e diplomatici stranieri sono stati evacuati. Il presidente Ghani è fuggito dall’Afghanistan. È stato proclamato l’Emirato Islamico dell’Afghanistan.
Come interpretare le vicende che hanno visto il sorgere dell’Emirato? In questo saggio leggeremo gli eventi nell’ottica statunitense, per comprendere meglio le decisioni prese e ciò che è accaduto. La complessità degli eventi richiederà ulteriori approfondimenti: la posizione strategica di questo Paese nel cuore dell’Asia conferisce all’Afghanistan una notevole importanza geopolitica e strategica. Rispetto allo scorso ventennio…
***
AFGHANISTAN: THE LIMITS OF AMERICAN POWER
The American-Afghan war is the latest episode in a two-millennium series of socio-political uprisings pitting tribal peoples’ religion against cultural and political centres. While most Americans are in favour of the withdrawal, President Biden’s decision to end the US engagement has been met with strong criticism. There are three factors which were the immediate cause of the collapse of the Ghani government: the corruption of the Afghan government; Pakistan’s double-dealing; and, the intrigues of former Afghan President Hamid Karzai. The decision to withdraw was justified by the political-moral principle of self-help. This article also takes a close look at the challenge that Afghan refugees bring to the United States’ difficult migration system and considers the response to the Afghan humanitarian emergency as part of America’s post-conflict duty to the Afghan people.