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Santo soldato o mistico?
Dal 1556, anno della sua morte, nel corso dei secoli Ignazio è stato presentato attraverso una varietà di immagini. A prevalere, per la maggior parte di questo periodo, è stata quella del santo soldato. Questa immagine attingeva in parte all’effettiva appartenenza di Ignazio all’aristocrazia militare minore dei Paesi Baschi. Egli era stato educato nella cultura cavalleresca dell’epoca, che prevedeva l’addestramento nell’arte della guerra. Poi erano venuti l’assedio di Pamplona e le sue imprese in quel contesto. Ma, da un’altra parte, questa immagine rappresentava anche l’erronea visione che la Compagnia di Gesù fosse stata fondata allo scopo di combattere Lutero e la Riforma protestante.
Oggi l’immagine che più risalta è quella dell’Ignazio mistico. L’importanza della componente e della cultura militare viene ridimensionata. Tutto ciò che Ignazio ha detto, ha compiuto e ha scritto viene fatto risalire alle esperienze mistiche che egli ebbe a Manresa, a La Storta e a Roma. Da qui il grande interesse per l’ Autobiografia (A) e il Diario spirituale.
Il tema del movimento
Dalla conversione in poi, il fattore «movimento» ebbe un ruolo fondamentale nella spiritualità di Ignazio. Si trattava di un movimento sia interno sia esterno. A Loyola, mentre era convalescente, egli si rese conto che diversi spiriti lo muovevano, e fece i primi passi sulla via del discernimento. Ma c’era anche un movimento esterno, perché Ignazio viaggiava come pellegrino, per accrescere la propria formazione o per raggiungere mete apostoliche.
All’interno dell’Autobiografia, il tema del movimento può essere riconosciuto confrontando la sua frase di apertura con quella scritta verso la fine: «Fino a 26 anni fu uomo dedito alle vanità del mondo e trovava soprattutto piacere nell’esercizio delle armi, con grande e vano desiderio di procurarsi fama» (A 1); «Mi fece come una dichiarazione, il cui senso era quello di sottolineare l’intenzione e la semplicità con le quali aveva raccontato queste cose […]. Aggiunse che […] aveva progredito in devozione, cioè…
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THE MYSTICISM OF IGNATIUS OF LOYOLA
That Ignatius was a mystic is widely acknowledged. But what kind of mystic? He does not fit into any traditional category. Hence the need to re-examine texts such as his Autobiography, the Spiritual Exercises and the Spiritual Diary. Further understanding comes from studying his cultural background, in particular his links with the alumbrado movement, or “path of enlightenment,” in Spain. What his opponents (including Melchor Cano) thought is also relevant and sheds light on many issues. Finally, there are questions that need to be asked today as we assume deeper ownership of the Ignatian heritage.