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ABSTRACT — Nei mezzi di comunicazione torna spesso alla ribalta la questione degli abusi sessuali sui minori commessi da uomini di Chiesa. È fuori dubbio che la tutela dei bambini e dei giovani contro la violenza sessuale resta un problema nella Chiesa come nella società. Il turbamento per questo fenomeno è stato di recente espresso nuovamente dal Pontefice in almeno due occasioni: nella conversazione con i Superiori generali degli Ordini religiosi maschili e, successivamente, nella prefazione, scritta di suo pugno, a un libro il cui autore è una vittima di abusi, in cui tra le altre cose scrive: «Alle loro famiglie porgo i miei sentimenti di amore e di dolore e, umilmente, chiedo perdono. Si tratta di una mostruosità assoluta, di un orrendo peccato».
È anche vero però che la Chiesa ha preso coscienza del problema, anzi essa oggi — anche grazie all’intervento di Benedetto XVI prima e Francesco oggi — fa da battistrada sul tema della prevenzione e della tutela dei minori vittime di abusi; e ciò le viene riconosciuto anche dalle istituzioni non ecclesiali.
Senza dubbio, questo processo si è messo in moto con molto ritardo, dopo decenni, e non avanza ovunque con la stessa velocità. Si registra infatti anche una forte resistenza passiva, che in diverse Chiese locali procede in direzione opposta per quanto riguarda l’impegno nello scoprire, intervenire e prevenire gli abusi sessuali. D’altra parte, in molti luoghi si lavora seriamente nell’affrontare casi di abusi e quindi anche per realizzare o per lo meno per tendere a una prevenzione. E la prevenzione è efficace, come mostrano le statistiche.
In questo senso vale la pena prendere in considerazione, per esempio, il lavoro del Centre for Child Protection (Ccp), presso la Pontificia Università Gregoriana, che opera grazie al generoso sostegno dell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga, della missio e della Kindermissionswerk di Aquisgrana. Il Ccp promuove il lavoro di prevenzione, dedicandosi soprattutto a quei Paesi dove finora si è fatto poco; e forma personale qualificato per esercitare questa attività localmente. Si tratta di offrire un aiuto per la tutela dei bambini e dei giovani ai collaboratori e alle collaboratrici ecclesiali nelle parrocchie, nelle scuole, negli asili infantili.
Il Ccp fa tutto questo in stretta collaborazione con la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, soprattutto nel campo della formazione dei candidati al sacerdozio e della formazione di personale dirigente nella Chiesa. Il Ccp intende offrire un impulso durevole al lavoro di prevenzione nella Chiesa, a livello universale, e una piattaforma di scambio di esempi di best practice nella prevenzione di abusi, che si estende a tutti i Paesi e continenti.