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ABSTRACT — Nel ricordo che si è diffuso attorno alla figura di Tullio De Mauro, colpisce l’omaggio a una persona affabile, semplice, riservata, di grande modestia.
Tullio De Mauro, d’altra parte, è stato uno dei più importanti studiosi di tematiche linguistiche a livello internazionale. Egli si è interessato, allo stesso tempo, della didattica, della divulgazione, dell’impegno sociale, non disdegnando il versante politico, istituzionale e amministrativo, ricoprendo i ruoli di assessore regionale per la cultura e di ministro della Pubblica istruzione.
Egli iniziò a pubblicare precocemente, raggiungendo presto anche una fama internazionale, che gli venne dalla cura dell’edizione critica del Cours de linguistique générale (Corso di linguistica generale, Bari, Laterza, 1963) di Ferdinand de Saussure. Ha avuto al suo attivo circa settanta pubblicazioni di particolare rilievo, alcune delle quali, come il Grande dizionario italiano dell’uso, di grande valore per la crescita della cultura in Italia.
Ricordiamo, tra le altre, La lingua batte dove il dente duole, redatta con Andrea Camilleri. È un testo simpatico e scorrevole, in cui i due autori ripercorrono le vicende della lingua italiana negli anni di cui hanno avuto una diretta esperienza, facendo emergere particolari non scontati, come il continuo stimolo offerto dai dialetti alla lingua italiana e le conseguenti evoluzioni e interscambi tra la lingua e i dialetti stessi.
De Mauro è stato anche uno dei primi a portare alla luce il fenomeno chiamato «analfabetismo funzionale» o «analfabetismo di ritorno», che peraltro non riguarda soltanto il nostro Paese. Cinque italiani e italiane ogni cento risultano infatti totalmente analfabeti: sono incapaci di leggere e capire, anche qualche parola scritta o qualche cifra scritta. E solo il 29% riesce a inoltrarsi nella lettura superando il secondo questionario e a rispondere bene al terzo, quarto e quinto questionario: il 71% non ce la fa. Una vera e propria emergenza sociale e politica, secondo De Mauro, perché, quando il 71% degli abitanti di un Paese non è in grado di gestire autonomamente le situazioni più importanti della propria vita, si viene a consolidare una situazione di fatto che coinvolge tutti. Si spiega così che una persona gradevole come De Mauro non fosse ben vista da una parte del mondo politico e dell’opinione pubblica. Le sue osservazioni, comprensibilmente, non erano generiche e si applicavano a vari aspetti della realtà sociale.
La sua saggia precisione ci sarà a lungo preziosa.