Dopo gli attentati dell’11 settembre dello scorso anno e la conseguente caduta dei consumi, la politica monetaria e gli sgravi fiscali, insieme alla «possibilità di adeguare con prontezza il numero degli occupati», secondo il dott. Fazio, hanno rilanciato l’economia statunitense. Per quanto riguarda l’Italia, indubbiamente l’affermazione più rilevante del Governatore è la necessità di operare una correzione strutturale dei conti pubblici, affermazione subito negata dal ministro Tremonti, che eventualmente a fine anno farebbe ricorso agli ammortizzatori automatici. Ma la possibilità di tale ricorso è stata negata dal commissario europeo Solbes. Alla fine del 2002 le cifre daranno una risposta. Infine permangono i dubbi sulla realizzabilità, entro il 2002, dei cantieri per opere pubbliche per circa 5 miliardi di euro, come pure molti sono scettici sulla possibilità di realizzare entro la fine dell’anno una riforma del sistema pensionistico, che riduca l’attuale deficit previdenziale. Grandi sono gli impegni a cui è chiamato il Governo, che però non riesce a favorire l’intesa e la coesione sociale.
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LA RELAZIONE DEL GOVERNATORE FAZIO

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