Dal 2 aprile al 10 maggio, per 39 interminabili giorni, la Basilica della Natività a Betlemme e tutti gli edifici adiacenti sono stati occupati da 250 palestinesi in gran parte armati e sono stati assediati dall’esercito israeliano. Per tutto il tempo vi sono rimasti «prigionieri» volontari la comunità francescana e quattro suore, di cui tre italiane, e parte delle altre comunità che sono corresponsabili — con i latini — della custodia del luogo sacro, ossia i greco-ortodossi e gli armeni. Si è trattato di una violazione esplicita dello status quo, stabilito per i luoghi santi. La violazione e la profanazione della Basilica è stata una ferita per la cristianità, di cui ripetutamente si è fatto interprete Giovanni Paolo II. Riferendo sui suoi interventi per scongiurare una tragedia ulteriore e per restituire il luogo religioso «a Dio e agli uomini», si inquadrano gli eventi nella storia della Basilica e nel contesto mediorientale.
Shop
Search
LA BASILICA DELLA NATIVITÀ A BETLEMME OCCUPATA E ASSEDIATA
ABBONATI
Dal 1850, la rivista internazionale dei gesuiti. Scegli l’abbonamento che preferisci: carta + digitale o solo digitale.
Scopri di più