In occasione del cinquantenario dell’apertura del Vaticano II (ottobre 1962) si propone una rivisitazione dell’evento conciliare e della crisi che ne è seguita. Nell’intenzione di Papa Giovanni XXIII, il Concilio doveva operare un rinnovamento nel solco della tradizione; ma negli anni difficili del post-Concilio, sotto Paolo VI, è cresciuta l’opposizione di alcuni interpreti delle varie tendenze. Secondo Giovanni Paolo II, il Concilio dev’essere letto in una prospettiva di fede come vera «profezia» per la vita della Chiesa. Benedetto XVI, a sua volta, di fronte alle nuove aperture del mondo, difende il rinnovamento nella continuità, che esige soprattutto il superamento della crisi di fede. L’Autore è professore di teologia a Napoli e al Pontificio Istituto Orientale di Roma.