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Il contesto dell’articolo. La storia della scissione durante il Congresso di Livorno (15-21 gennaio 1921) del Partito socialista italiano, con la nascita del Partito comunista, ci insegna e ci ricorda che i partiti politici sono organismi ideologici viventi, che nascono, si sviluppano e spesso tramontano o trasmutano.
Perché l’articolo è importante?
Lo spirito dell’articolo è quello di fare memoria di quei fatti per rivitalizzare la vita pubblica, e in particolare la politica, troppo legata a particolarismi, spesso dettati da interessi egoistici e di fazione, e al perseguimento di interessi di «casta».
Tra l’altro, l’articolo osserva e spiega come quella delle divisioni sia una vera maledizione della sinistra italiana, e non soltanto. La divisione tra riformisti (la corrente di «contrazione socialista», di Turati), massimalisti (la maggioranza, capeggiata da Serrati) e la «frazione comunista» di Gramsci e Bordiga, avvenne in un momento critico della nostra storia nazionale e di quella europea. Si era tra la Rivoluzione bolscevica dell’ottobre 1917, all’indomani dell’inizio della Grande guerra, e le insurrezioni socialiste del cosiddetto «biennio rosso» del 1919-20, che ebbero come esito l’inarrestabile ascesa al potere del fascismo (1922).
In una seconda parte, l’articolo esamina un altro momento significativo della storia del Partito comunista italiano, cioè quando, alla fine della Seconda guerra mondiale, i suoi dirigenti fecero la scelta di abbandonare il metodo rivoluzionario per conquistare il potere e di abbracciare la democrazia come strumento di lotta politica. Il 31 maggio 1947, infatti, in un clima di gravissima tensione sociale – confermato e descritto anche grazie a un nostro documento di archivio – andava al potere il quarto governo De Gasperi, il primo di «non unità» tra le forze antifasciste.
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- Quali furono i fatti che portarono nel 1921 alla scissione del Partito socialista italiano?
- In quale preciso contesto socio-politico il Partito comunista italiano abbandonò le ultime velleità rivoluzionarie?
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THE BIRTH OF THE ITALIAN COMMUNIST PARTY
The 17th Socialist Congress in Livorno took place 15-21 January 1921. At the Congress, the so-called “split” by the “radical fraction” within the Italian left took place, generating the foundation of the Communist Party of Italy (as it was then called). These facts seem very distant from our political and cultural life, yet in reality, divisions are one of the curses of the Italian left wing. After addressing the Livorno “split”, this article examines a significant moment in the history of the Italian Communist Party, namely when, at the end of the Second World War, its leaders made the choice to abandon the revolutionary method to conquer power and to embrace democracy as an instrument of political struggle.