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ABSTRACT – La chiesa romana di Santa Maria dell’Anima – quasi di fronte a Santa Maria della Pace, a pochi passi da Piazza Navona, a Roma – è un edificio di origine trecentesca sorto come oratorio dell’Ospizio dei tedeschi. Nel 1406 Innocenzo VII pose l’istituzione sotto la protezione papale, ed essa tuttora mantiene lo stato di Opera Pontificia. È da secoli la chiesa nazionale della comunità tedesca di Roma, in origine costituita anche da olandesi e fiamminghi. Essendo ben nota la tradizione musicale dei Paesi di lingua tedesca, possiamo immaginare la qualità delle liturgie che si celebravano in Santa Maria dell’Anima nelle occasioni solenni. La chiesa non possedeva un complesso musicale stabile, ma nel 1585 fu istituita la carica di un capellanus et cantor nella funzione di maestro di cappella. Tra i titolari si annoverano nomi importanti. Con l’occupazione di Roma da parte delle truppe napoleoniche, nel febbraio 1798 ebbe luogo l’interruzione irreversibile di una grande tradizione, e l’archivio musicale, come tanti altri, venne saccheggiato e perduto.
Ora, non è improprio osservare che da qualche anno la tradizione musicale di Santa Maria dell’Anima sembra aver ricevuto un nuovo insolito impulso. La rettoria della chiesa ha affidato al romano Flavio Colusso l’incarico di maestro di cappella, il quale nell’anno trascorso ha composto la Missa de Anima, ispirandosi proprio al titolo della chiesa romana. Basata sul canto gregoriano, con puntuali spunti polifonici a sottolineare i più significativi passaggi nei testi (tutti in lingua latina), la nuova composizione è per tredici voci e nove strumenti, più le percussioni (anche campane), e si rivela una sorta di Messa ideale per le liturgie solenni nelle grandi chiese romane. Nello stesso tempo offre spunti di preghiera o di contemplazione sia all’ascoltatore credente sia a quello che avvicina la musica per motivi culturali o affettivi.
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MUSIC OF THE “ANIMA”
In this past year, the musician Flavio Colusso has composed the Missa de Anima (“Mass of the Soul”), inspired by the title “Santa Maria dell’Anima” of the Roman church where he has been the choirmaster for some years. Based on Gregorian chant, with regular polyphonic ideas to underline the most significant passages in the texts (all in Latin), the new composition is for thirteen voices and nine instruments, plus percussion (including bells), and shows itself to be a sort of ideal Mass for solemn liturgies in the great Roman churches. At the same time, it offers ideas for prayer or contemplation both to the believing listener and to those who approach music for cultural or emotional reasons.