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ABSTRACT – Papa Francesco ha inviato alla Pontificia Accademia per la Vita (PAV) una lettera per il 25° anniversario della sua istituzione per ringraziarla del servizio svolto e per rilanciare «l’impegno a comprendere, promuovere e difendere la vita di ogni essere umano» che prende slancio dall’incondizionato amore di Dio. «È la bellezza e l’attrattiva del Vangelo, che non riduce l’amore del prossimo all’applicazione di criteri di convenienza economica e politica né ad “alcuni accenti dottrinali o morali che procedono da determinate opzioni ideologiche” (EG 39)».
L’Introduzione del documento mette in luce il ruolo centrale della relazione nella comprensione della vita umana. Non si tratta solamente del rapporto che intercorre tra singole persone, ma del legame che, partendo dagli affetti più immediati che si sperimentano nel contesto familiare, si estende, di prossimo in prossimo, all’intera comunità umana. Si tratta di allargare l’orizzonte della riflessione.
Per delineare i tratti caratteristici del contesto contemporaneo il Papa non si limita a constatare il disagio, ma lo interpreta come occasione per prendere consapevolezza delle contraddizioni. E richiama anche segni di speranza: egli riprende quelli già indicati da san Giovanni Paolo II nell’Evangelium vitae, n. 27: «gesti di accoglienza e di difesa della vita umana, il diffondersi di una sensibilità contraria alla guerra e alla pena di morte, una crescente attenzione alla qualità della vita e all’ecologia».
Nella prospettiva di questi segni di speranza, Francesco prosegue indicando alcune piste di lavoro per il futuro dell’Accademia. Anzitutto, la incoraggia a una partecipazione attiva nel dibattito che sta animando la riflessione bioetica sotto l’impulso della globalizzazione. Un secondo fronte che Francesco addita come ambito di impegno è quello che riguarda le «tecnologie oggi definite “emergenti e convergenti”»: nanotecnologie, biotecnologie, tecnologie dell’informazione e scienze cognitive. Si tratta quindi di partecipare alla discussione, nella quale è importante che tutti i soggetti coinvolti possano intervenire, in modo che lo sviluppo e l’impiego di queste straordinarie risorse sia orientato alla promozione della dignità della persona e al bene più universale.
Prima però, quasi come premessa, il Papa mette in guardia da un rischio presente nel campo della bioetica: quello di riflettere sulla vita umana disancorandola dall’esperienza e riducendola a una nozione biologica o a un universale astratto, avulso dalle relazioni e dalla storia.
L’Accademia è dunque sollecitata ad affrontare le questioni poste dalla bioetica globale e dalle tecnologie, procedendo con discernimento e favorendo il dialogo nella pluralità di saperi scientifici, prospettive religiose e visioni del mondo.
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‘HUMANA COMMUNITAS’. Human life in the drama of relationships
On the 25th anniversary of the foundation of the Pontifical Academy for Life (PAL), Pope Francis sent a letter of gratitude in recognition of its service, and to re-launch its mission for the future. Recalling the communal origin and destiny of the human family, the pope widens the panorama with which human life must be understood. It must be protected throughout its entire development. The Academy is urged to address the issues posed by global bioethics and technologies, proceeding with discernment and fostering dialogue in the plurality of scientific knowledge, religious perspectives and worldviews.