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Il contesto dell’articolo. In occasione della festa del Battesimo del Signore, papa Francesco ha promulgato un documento (Spiritus domini) con cui riconosce alla donna la possibilità di ricevere i ministeri istituiti del lettorato e dell’accolitato.
Perché l’articolo è importante?
L’articolo spiega che il documento risponde alle richieste di ben due assemblee sinodali, completando lo spirito della riforma liturgica voluta da Paolo VI (Ministeria quaedam), a seguito del Concilio Vaticano II.
Poi offre uno sguardo alla «preistoria» e alla storia di un servizio che la Chiesa si è sempre preoccupata di assicurare alla parola di Dio e alla mensa del Signore. Così recupera le ascendenze giudaiche del lettorato e dell’accolitato; osserva come questi ministeri si siano sviluppati nella Chiesa primitiva, citando i testi di Giustino († 165 ca.) e le lettere di Cipriano († 258), vescovo di Cartagine; infine, si sofferma sull’evoluzione nella Chiesa post-patristica: la descrizione che fa Pietro Lombardo († 1160) degli ordini minori rende chiaro che essi sono ormai riservati ai chierici che si preparano al sacerdozio e comportano funzioni esclusivamente liturgiche. E così di fatto resterà fino al Concilio Vaticano II.
La recezione della riforma di Paolo VI – che comunque riservava questi ministeri agli uomini – sul versante dei candidati all’ordine sacro si è rivelata positiva. Invece, sul versante dei candidati laici, è stata praticamente nulla, poiché ai ministeri istituiti, da intendere come ministeri ordinari, si sono preferiti i ministeri straordinari, spesso improvvisati, in particolare per la Parola.
Il documento di Francesco si inserisce dunque in una tradizione, ma ha aperto nondimeno la via alla effettiva legittimazione dell’aspirazione di tutti i fedeli a vedere riconosciuto il proprio sacerdozio battesimale.
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- Qual è l’effettiva novità del «motu proprio» Spiritus Domini?
- Come si è sviluppata nel tempo la tradizione della Chiesa rispetto agli ordini minori e ai loro ministeri?
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THE MINISTRY OF WOMEN IN THE LITURGY. Between “sound tradition” and “legitimate progress”.
Responding to the requests of two synodal assemblies, Pope Francis opened the instituted ministries of the reader and acolyte to women, which had previously been reserved for men. This provision sees the baptismal priesthood as the centerpiece of a ministry destined to interact, in specific and sometimes supplementary areas, with the ordained priesthood. Rather than a point of arrival, Francis’ reform will signal the departure of Paul VI’s reform, which, though welcomed by candidates for the priesthood, was inexplicably disregarded by lay candidates. With the qualified liturgical service of the Word and Eucharist, lectors and instituted acolytes will henceforth have an ecclesial qualification for charitable services as well.