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La religiosità popolare è una realtà che non lascia quasi mai indifferenti. Per alcuni, è una grande opportunità per la Chiesa, nonché uno dei suoi segni di vitalità in questi tempi, che mostra come il desiderio di Dio sia presente nella nostra società. Per altri, al contrario, essa manifesta la chiara decadenza di una Chiesa che, non riuscendo più a trasmettere la verità profonda del Vangelo, genera surrogati che allontanano le persone dal messaggio di Gesù Cristo, portandole alla superstizione, all’eterodossia e alla superficialità.
Comunque sia, la religiosità popolare nel mondo cattolico muove folle, sia nella vecchia e secolarizzata Europa sia in America Latina e in altri continenti, costituendo uno dei più forti «megafoni» su cui la Chiesa può contare in questo momento. Si tratta di un particolare «atrio dei gentili», un «luogo teologico» da cui affrontare la nuova evangelizzazione, un muro solido o un’arma contro la secolarizzazione o, semplicemente, una comunità dove vivere e diffondere la fede. Ma, al tempo stesso, essa rischia di trasformarsi in un pericolo, che può indebolire il corpo ecclesiale o a volte anche attaccarlo direttamente.
Per tutto questo la religiosità popolare pone molti interrogativi alla Chiesa e alla società, come quelli espressi dal card. Carlos Amigo Vallejo: «La dimensione religiosa viene cercata per motivi di fede, o è un sostituto di una credenza che è scomparsa? È un rifugio e un estremo appiglio contro quello che si crede sia il crollo della pratica religiosa? Può essere una velata critica al modo di agire della Chiesa? Si può sospettare che sia un’evasione nei confronti di quell’impegno sociale che la Chiesa stessa sostiene? In che consiste la religiosità popolare? Che cos’è che deve rimanere, e che cosa va rinnovato? La religiosità popolare è un aiuto, o un’evasione dal vero impegno cristiano?».
Alla ricerca di una definizione
Va anche osservato che né la denominazione della religiosità popolare è del tutto chiara…
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THE FAITH OF THE PEOPLE
In recent years, the interest of the European Catholic world in popular religiosity has been reawakened. Much of this process has taken place during the pontificate of Pope Francis. In addition, the subject had been dealt with in the documents of CELAM and in the Argentine “theology of the people.” The article stresses the need for us, as Europeans, to question ourselves about the characteristics and conditioning of our popular religiosity. Only in this way will we be able to understand the Spirit of God that vibrates within popular religiosity and to elaborate a theological thought that illuminates pastoral activity.