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ABSTRACT — Quella di Floribert Bwana Chui — giovane doganiere congolese di Goma — è la storia di un uomo assassinato per non aver ceduto alla corruzione. Conoscerla aiuta a capire le nuove forme di martirio: si tratta di un sacrificio silenzioso e lontano dagli interessi dei media, che però scuote la vita sociale e politica di quegli Stati in cui la corruzione è diventata consuetudine.
Chi era Floribert? La sua è una storia breve e piena di fede, che si è incarnata in una terra umanamente ricca e paesaggisticamente bella, ma politicamente complessa e travagliata. Floribert nasce il 13 giugno 1981 a Goma, nell’est della Repubblica Democratica del Congo, ai confini con il Rwanda, e cresce in un tempo che non conosce la pace, a causa di due recenti guerre sanguinose. Viene ucciso a Goma, il 7 luglio 2007, per aver bloccato il passaggio di generi alimentari deteriorati, nocivi per la salute della popolazione. Muore a soli 26 anni.
Il coraggio Floribert lo trova nella fede. Nella sua Bibbia è evidenziato un brano che lo provoca: «Ai soldati che lo interrogano – E noi, che cosa dobbiamo fare? – Gesù rispose: “Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe” (Lc 3,12-14)». Per Floribert questo è un imperativo morale: non esigere nulla di più di quanto è stato fissato. Ne è convinto non in forza, ma a causa della fede. Tutto è così semplice da sembrare scontato: è il ritorno dell’onestà.
La silenziosa rivoluzione degli onesti parte da qui. La vita di Floribert insegna che se qualcuno non inizia a insorgere contro la corruzione, la storia comune non si salverà. In Africa e in molti altri angoli del mondo.
Di corruzione si muore. Avviene ogni volta che la forza del corrumpere, che significa «rompere in tante parti», eclissa il bene comune. Se, da una parte, la corruzione seduce e attrae, dall’altra, come ricorda papa Francesco, costringe gli uomini a sporcarsi il cuore, impedisce alla coscienza di compiere scelte generose verso gli altri, toglie la libertà di ascoltare la voce di Dio. Per questo gli uomini corrotti, invece di distinguere il bene dal male, si limitano ad autogiustificare il male.
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CORRUPTION THAT KILLS. Floribert Bwana Chui’s story
Floribert Bwana Chui – a young Congolese customs officer from Goma – was murdered for not surrendering to corruption. To know about his life and death helps us to understand new forms of martyrdom. His story, in fact, is not confined to the border between Congo and Rwanda: this silent sacrifice interrogates all the frontiers of the world, where corruption can be defeated by honesty. Floribert wrote «the health of the people is worth more than money».