
Nell’azzardo della roulette, il numero è tutto. Il rebus del caso trova una sua soluzione chiara e distinta quando la ruota rallenta il suo giro e si ferma, cioè quando la suspense si scioglie e arriva il verdetto. L’entusiasmo del croupier è tutto nel lancio della pallina. È quel gesto che fa trattenere il fiato. Il numero è tutto, dunque. Il numero cambia i destini.
E invece no, Il numero è nulla1, dichiara Antonio Monda dalla copertina del suo ultimo romanzo, citando un verso di Bob Dylan2. In una scena, infatti, il croupier riprende la pallina prima che si fermi. Non importa il numero, dunque, perché il vincitore è Ben Siegel, detto «Bugsy», che raccoglie tutte le vincite senza che nessuno intervenga. Domina la paura. Bugsy è un personaggio realmente esistito, noto mafioso americano, all’anagrafe Benjamin Siegel, nato Benjamin Hymen Siegelbaum. È lui il capo. Lui raccoglie le vincite solamente per poi restituirle insieme ai suoi 5.000 dollari al croupier, dicendo a voce alta con nonchalance: «Per lei e tutti coloro che lavorano in questo locale» (p. 201). Perché il numero è nulla. Le vittorie non sono affidate al caso. Non si vince perché un numero finisce nella casella giusta. E
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