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Una fiaba, molte fiabe
«C’era una volta un vecchio mugnaio con tre figli, un asino, un gatto soriano e nemmeno il becco d’un quattrino…». Così inizia una delle tante trascrizioni della fiaba conosciuta come Il gatto con gli stivali. Ebbene, ci sono per caso elementi in comune tra i racconti fantastici simili a quelli con il gatto di cui sopra e la fisica contemporanea? Possono le fredde e asettiche formulazioni matematiche dei fenomeni naturali avere qualcosa in comune con realtà squisitamente umane come le storie raccontate ai bambini – di tutte le età –, con le ninne nanne, e perfino con gli abbracci (come vedremo in seguito)?
Innanzitutto, dobbiamo riconoscere che certamente la scienza cambia la nostra visione del mondo, presentandoci una realtà molto diversa rispetto a quella che sperimentiamo quotidianamente, ma senza imporci nessuna visione filosofica in particolare, limitandosi molto più modestamente a una formulazione quantitativa dei fenomeni osservati (e alla predizione di essi, per quanto possibile).
Non mancano esempi di eminenti scienziati che, totalmente concordi sul modo con cui descrivere matematicamente una quantità fisica, si sono poi trovati in grave disaccordo su come interpretarla da un punto di vista più esplicitamente filosofico.
Inoltre, la scienza in generale e la fisica in particolare, cercando di esplicitare i loro concetti in un modo più accessibile e discorsivo di quello matematico – che resta comunque imprescindibile e irrinunciabile –, fanno uso di strumenti descrittivi e narrativi che si avvicinano molto alla modalità fiabesca o favolistica, e metaforica, tralasciando però il ricco bagaglio dell’insegnamento etico e morale.
Ben consapevoli delle differenze che esistono con l’analogia che stiamo per utilizzare, potremmo perfino affermare che la fisica predilige come forma letteraria quella dello haiku…
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CATS AND HUGS. A FABULOUS PHYSICS
After the quantum revolution, physics has shown us a reality that is not “solid” and indeterminate, as we had previously perceived it. Is the universe bizarre, tenebrous and unknowable? Through the paradoxes of “Schrödinger’s cat” – with the feline both alive and dead at the same time – and of the “quantum entanglement” – in which individual subjects tend to disappear in an interconnected reality -, the article explains how this seemingly unreassuring scenario can provide an impetus towards a “new physics” and a new narrative. Therefore, the issue is not the loss of our ability to understand, but the humble acknowledgement that we are called to let our lively imagination flourish, which is capable of combining and using mathematics and fairy tales. The author is a Researcher of the Vatican Observatory.