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Per la prima volta dal 1850 La Civiltà Cattolica mette sullo sfondo la sua testata. Abbiamo deciso di far spazio all’appello di papa Francesco: Fermatevi! Egli, infatti, dopo l’Angelus di domenica 6 marzo, ha esclamato davanti all’invasione dell’Ucraina: «La guerra è una pazzia! Fermatevi, per favore! Guardate questa crudeltà!». All’Angelus del 13 marzo il Pontefice ha aggiunto: «Non ci sono ragioni strategiche che tengano: c’è solo da cessare l’inaccettabile aggressione armata, prima che riduca le città a cimiteri». E alla fine ha lanciato l’appello: «In nome di Dio, vi chiedo: fermate questo massacro!».
Oggi, a nove anni dalla sua elezione, comprendiamo pienamente quanto giusta sia la definizione di «Terza guerra mondiale a pezzi» che il Pontefice ha coniato: una guerra progressiva, che coinvolge altri scenari insanguinati quali lo Yemen, la Siria, l’Etiopia, e che sembra inarrestabile.
L’appello di Francesco è alle coscienze davanti a un conflitto che non risparmia nessuno, neanche i bambini. E bisogna fermarsi perché l’escalation potrebbe condurre l’umanità in un vicolo cieco, dal quale sarà difficile uscire. Più crudele sarà la guerra, più il fiume di lacrime e sangue sarà in piena, più sarà tortuoso il percorso di una possibile riconciliazione. E sullo sfondo, per la prima volta, dopo la crisi cubana del 1962, appare lo spettro della minaccia atomica. Da qui la nostra scelta di gridare dalla nostra copertina: Fermatevi!
Ci ha colpito pure che Francesco abbia fatto esplicito riferimento alla Costituzione italiana per dire che chi ama la pace «ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali» (art. 11).
Come cittadini e come credenti, gli scrittori de La Civiltà Cattolica si uniscono al suo appello e lo rilanciano, nella speranza di contribuire, con la loro voce – alla quale invitiamo i nostri lettori a unirsi –, a far tacere le armi. Fermatevi!