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Nel progetto di riforma missionaria voluto da papa Francesco, la spiritualità occupa un posto eccezionale. In effetti, già fin dal suo scritto programmatico, l’esortazione apostolica Evangelii gaudium, egli aveva richiamato l’attenzione sul compito urgente del nostro tempo, ossia che tutto il popolo di Dio si prepari a intraprendere «con lo Spirito» una nuova tappa di evangelizzazione.
Alle radici ignaziane di papa Francesco: «Il nostro modo di procedere»
Queste pagine si propongono di rintracciare le radici spirituali dell’opera riformatrice che Jorge Mario Bergoglio ha sostenuto nel corso del tempo, prima come semplice gesuita, poi come provinciale, quindi come pastore in una megalopoli come Buenos Aires, e infine come vescovo di Roma. Indubbiamente, alla base di questa opera stanno gli Esercizi spirituali (ES) di sant’Ignazio.
Nel 2006, l’allora cardinale Bergoglio diede gli Esercizi spirituali ai vescovi spagnoli. Le sue meditazioni vennero poi pubblicate in un libro intitolato In Lui solo la speranza, a cui ci riferiremo per valutare il suo modo specifico di fare propria la spiritualità ignaziana. In esso Bergoglio scrive: «Il Signore ci invia a un combattimento spirituale. Una lotta fino alla morte che Egli porta avanti e nella quale noi siamo invitati a trovare il nostro posto di battaglia definitivo, coscienti che la guerra è di Dio. La guerra è contro il “nemico mortale della nostra umana natura”, come Ignazio chiama il Demonio. E pertanto è guerra dell’“amico della nostra umana natura”, del Signore Gesù che vuole conquistarci per Dio e ricapitolare in sé tutto il bene della creazione per offrirlo al Padre, per la sua gloria».
Questo passo sintetizza l’eredità ignaziana di Francesco in linea con una delle contemplazioni più caratteristiche degli Esercizi spirituali: quella delle Due Bandiere (cfr ES 137-147). In questo articolo cercheremo di mostrare come il gesuita Bergoglio abbia accolto e assimilato l’eredità spirituale di sant’Ignazio sin dagli anni della sua formazione teologica. Come vedremo, il suo processo di appropriazione della fonte principale del carisma ignaziano è stato contrassegnato da tre grandi maestri: Hugo Rahner, Miguel Ángel Fiorito e Gaston Fessard…
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POPE FRANCIS’ SPIRITUAL TEACHERS. Hugo Rahner, Miguel Ángel Fiorito, Gaston Fessard
Much of the innovation that has occurred during Francis’ pontificate is rooted in Ignatian spirituality, which the Pope, as a Jesuit, has studied, knows well and practices. Besides the influence of the Spiritual Exercises of St Ignatius, the article explores the importance that three Jesuits –he refers to them as “spiritual masters”-, have had and continue to have on him. These are: Hugo Rahner, Miguel Ángel Fiorito and Gaston Fessard. In their own way, each of these men were creative with the spirituality they had learned and sought to incarnate it in the times in which they lived. They have inspired the first Jesuit Pope and fostered his passion for the new evangelization. The author is professor of systematic theology at the Pontifical Comillas University in Madrid.