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Il vento che accarezza l’erba (Irlanda – Gran Bretagna, 2006). Regista: KEN LOACH. Interpreti principali: C. Murphy, P. Delaney, L. Cunningham, O. Fitzgerald, M. Murphy, R. Allam.
Ambientato in Irlanda all’inizio degli anni Venti del secolo scorso, Il vento che accarezza l’erba (Palma d’oro come migliore film al festival di Cannes 2006) rievoca alcuni episodi della lotta di resistenza condotta dagli irlandesi contro le truppe inglesi che occupano l’isola come se fosse una colonia. Dopo la fine delle ostilità con gli inglesi, coloro che hanno combattuto insieme la guerra di resistenza si dividono in due schieramenti contrapposti, che, per usare una terminologia odierna, potrebbero essere definiti estremisti e moderati. Tra le due fazioni scoppia una guerra civile che dà luogo a episodi non meno cruenti di quelli che si erano verificati durante la guerra di resistenza.
La vicenda narrata dal film ha come fulcro il rapporto tra due fratelli: Teddy, il maggiore (Pádraic Delaney), e Damien, il cadetto (Cillian Murphy), rivoluzionario di professione il primo, neolaureato in Medicina il secondo. Damien sta partendo per Londra, dove lo attende una promettente carriera di medico. Il coraggio di un macchinista delle ferrovie, che obbedendo agli ordini del sindacato si rifiuta di far partire un treno sul quale salgono soldati inglesi, lo convince a tornare sui suoi passi per unirsi a Teddy e ai compagni di lotta.
Il 1920 è, secondo Loach, l’anno che incide in maniera determinante sui rapporti tra Gran Bretagna e Irlanda. Il movimento indipendentista irlandese, attivo fin dai tempi della Rivoluzione francese, faceva sentire di tanto in tanto la sua presenza. Solamente nel gennaio 1919 i deputati irlandesi appartenenti al Sinn Fein si riunirono nel Dáil Éireann («Assemblea d’Irlanda») e proclamarono la repubblica. Il 6 dicembre 1921, dopo una dura lotta di guerriglia, fu sottoscritto il trattato che concedeva all’Irlanda lo stato di dominion nell’ambito del Common-wealth, e dal quale, per volontà della maggioranza protestante, restava escluso l’Ulster, cui era già stata riconosciuta una relativa autonomia.
Sullo schermo si susseguono scene di efferata repressione, da parte dei soldati inglesi nei confronti della popolazione irlandese delle campagne nel periodo che precede la firma del trattato. A queste scene si alternano quelle relative al duro addestramento dei guerriglieri e alle loro imprese militari.
Il gruppo guidato da Teddy cade in un’imboscata. In prigione Teddy viene torturato, ma non parla. Un soldato inglese, reclutato in Irlanda, libera una parte dei prigionieri. Qualcuno ha fatto la spia. I delatori vengono catturati. Se non saranno liberati i compagni, rimasti in carcere, i guerriglieri minacciano di passare per le armi gli ostaggi: un proprietario terriero e un suo salariato, poco più che un ragazzo, costretto dalle circostanze a rompere il patto di lealtà con i vecchi amici, ai quali incombe adesso l’obbligo di eliminarlo. Damien è incaricato di uccidere il giovane e di recare alla madre la notizia della sua morte. Sente allo stesso tempo che qualcosa sta morendo dentro di lui.
La violenza va e viene a ondate successive. La popolazione inerme delle campagne ne porta il peso maggiore. Viene evocata indirettamente la grande carestia che flagellò l’Irlanda alla metà del secolo XIX e spinse i suoi abitanti a varcare in gran numero l’oceano per andare a popolare il nuovo mondo. Testimone di quelle vicende e delle altre non meno dolorose che si sono susseguite nel corso del tempo è la vecchia Peggy, che si mostra incrollabile di fronte alle nuove sciagure così come lo era stata di fronte a quelle del passato. Nonna Peggy rappresenta lo spirito dell’Irlanda.
Un bel giorno i soldati inglesi lasciano senza armi l’Irlanda accompagnati dai saluti ironici degli abitanti del luogo. L’accordo, firmato da Lloyd George, Chamberlain e Churchill per la parte inglese e da Arthur Griffith e Collins per la parte irlandese, prevede che i membri del Parlamento di Dublino debbano prestare giuramento di fedeltà alla Corona britannica. L’ala dura del movimento indipendentista ritiene che ciò non sia giusto. La memoria di coloro che sono caduti nella lotta di resistenza esige che all’Irlanda venga riconosciuta una sovranità illimitata nell’esercizio dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario.
La divisione all’interno del movimento repubblicano era stata prevista dal Governo inglese, il quale manda armi a coloro che aderiscono al trattato mettendoli in condizione di uccidere coloro che lo respingono. Teddy e Damien, che avevano assunto atteggiamenti politicamente divergenti nella parte conclusiva della lotta contro gli inglesi, si trovano adesso a combattere l’uno contro l’altro. Teddy è un ufficiale del nuovo esercito irlandese. Damien è fra coloro che com-piono attentati fuori dalla legalità. La lotta fratricida trova in loro una contrapposizione esemplare. Quando Damien, catturato, viene passato per le armi, Teddy comanda il plotone di esecuzione.
Gli autori del film (Loach è stato coadiuvato dallo sceneggiatore Paul Laverty) non prendono posizione a favore né dell’uno né dell’altro dei due fratelli, anche se la figura di Damien, che cresce progressivamente all’ombra del fratello maggiore, arriva a soverchiare quella di Teddy nella parte finale del film. Più che sulle ragioni dell’uno e su quelle dell’altro, l’accento è posto sulla spirale della violenza, un meccanismo che, quando viene messo in movimento, procede inesorabile trovando al proprio interno le energie di cui ha bisogno per alimentarsi e mietendo le proprie vittime tra coloro che hanno pensato di potersene servire.