
ABSTRACT – È stato recentemente pubblicato un documento vaticano, intitolato Considerazioni per un discernimento etico circa alcuni aspetti dell’attuale sistema economico-finanziario. La preoccupazione del testo è quella di assicurare alle dinamiche economiche e finanziarie una chiara fondazione etica, che esse si sono dimostrate incapaci di integrare da sole, e una loro adeguata regolazione.
La valutazione sull’economia moderna è in ogni caso positiva, in quanto ha moltiplicato la ricchezza, ma questa deve essere prodotta e ripartita in modo equo. D’altra parte, il mondo finanziario in particolare, spesso senza regole adeguate, si presta, nella sua complessità, ad abusi a favore dei più forti, che dispongono di maggiore potere e di maggiori conoscenze («asimmetrie informative»).
La recente crisi finanziaria poteva essere un’occasione di ripensamenti strutturali. Ma ancora non si è riusciti a riesaminare quei criteri obsoleti che continuano a governare il mondo, improntati spesso a un egoismo miope e limitato al breve termine, che prescinde dal bene comune ed è dominato dalla logica dello scontro e dello scarto. In questa logica, in «questa inversione di ordine fra mezzi e fini» anche il lavoro «da bene diviene “strumento” e il denaro da mezzo diviene “fine”», si legge tra le altre cose al n. 15 del documento.
Ora, le dinamiche dei mercati finanziari non sono anonime, ma si fondano su relazioni che richiedono il coinvolgimento della libertà umana, e quindi una comprensione dell’uomo e del mondo. Anche per questo, il documento scende poi più nel concreto e in aspetti più tecnici – dalla «perversione» dei cosiddetti «derivati», alla formazione dei tassi di interesse fino alle implicazioni dei «paradisi fiscali» – per offrire materiale per un discernimento che apra le vie verso ciò che rende l’uomo veramente uomo e gli impedisca di mettere a repentaglio la sua dignità e il bene comune.
Il testo non intende sposare nessuna scuola economica, ma rivolgere uno sguardo pacato e leale su alcuni ambiti del mondo finanziario, dandone un giudizio etico.
È interessante che il documento non faccia cenno a un’autorità internazionale in grado di imporre regole certe e di farle osservare. Spesso se ne è parlato in passato, anche in documenti vaticani, ma senza molti risultati. Questo testo sembra propendere piuttosto per accordi, coordinamento ecc. tra i vari Stati sui diversi problemi, partendo da un cambio di cultura che faccia comprendere che le regole sarebbero utili a tutti. La tesi di fondo è che i mercati non sono in grado di produrre o
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