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ABSTRACT – Nella cultura contemporanea assistiamo a uno sviluppo impressionante delle opere post-apocalittiche, ossia libri e film che descrivono un’umanità che cerca di sopravvivere in un mondo distrutto da una catastrofe. Non si tratta di un esercizio fantascientifico «gratuito», ma di una critica, spesso pungente, del presente in cui viviamo. Queste opere infatti esprimono con chiarezza qualcosa della nostra cultura contemporanea e delle sue paure. Ma in che modo percepiscono la religione? E la fede? C’è posto per Cristo nel «mondo che verrà dopo» e, in esso, che ne sarà della «religione»?
Le ossessioni contemporanee nei confronti della religione emergono come per contrasto: la paura dei sedicenti profeti e del cieco fanatismo che fornisce risposte semplicistiche a una situazione in cui il timore tende a prevalere e a spegnere l’umanità e la ragione. Così, come nei periodi di crisi monetaria la «legge di Gresham» enuncia che «la moneta cattiva scaccia quella buona», si constata che nella maggior parte di queste opere, in caso di crisi, la «cattiva religione» tende a scacciare quella «buona». Tutti gli autori che si sono impegnati in questo genere sono molto attenti ai camuffamenti della religione, come pure al rischio di uno stretto controllo esercitato da un manipolo di fanatici, o di potenti, su questa profonda «molla» presente nell’uomo. L’ultimo Mad Max è esemplare in tal senso.
Ora, per cogliere in questa letteratura dei segni di speranza e per percepire quali aspetti della religione siano invece più che mai necessari, occorre leggere questi racconti tra le righe. Si tratta di una religione che valorizza il rispetto della ragione e dell’altro in generale, che promuove il dialogo e la comunione, che rifiuta la paura e la violenza, e che permette a ognuno di trovare delle risorse in più per sacrificarsi per gli altri, e non soltanto per la propria famiglia o per il proprio gruppo etnico. La tendenza alla frammentazione e a ridurre la religione alla sfera privata, a essere sempre più spesso confinata in un sentimento intimo, poco o affatto incline a comunicarsi agli altri, significa di fatto la trasformazione del cristianesimo in una realtà insignificante.
La trattazione di questi scenari post-apocalittici, che rivelano la paura diffusa del fondamentalismo e dell’irrazionalismo, ci indica dunque, per via negativa, la nostra missione.
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WHAT IS TO BECOME OF RELIGION IN THE POST-APOCALYTIC WORLD?
In contemporary culture, we are witness to a notable development of the post-apocalyptic theme in works of literature and cinema which describe a humanity seeking to survive in a world destroyed by a catastrophe. More than fantasizing about the future, these authors have placed their finger on the pulse of our time. What does religion become in these works? Is the Church still present? The discussion of this theme reveals the widespread fear of fundamentalism and irrationalism and shows our mission in a negative light.