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ABSTRACT – Quest’anno la famiglia cusmaniana ha celebrato il 150° anniversario dell’inizio del «Boccone del povero». Questo è il nome originale dell’associazione voluta e fondata da p. Giacomo Cusmano dinanzi a tanti fratelli della sua Palermo stremati dalla miseria e dal colera, per assisterli a domicilio. L’associazione, all’insegna del programma «propagare la fede attraverso la carità», raccolse subito un entusiastico consenso tra i sacerdoti amici e tantissimi laici, uomini e donne, cosa insolita per quei tempi.
Chi era Giacomo Cusmano? Nato a Palermo il 15 marzo 1834, egli rimane orfano di madre a soli tre anni e viene educato dalla sorella maggiore Vincenzina. Verso i sedici anni, mentre frequenta gli studi di grado mediosuperiore nel collegio dei gesuiti, si accende in lui l’ideale delle missioni. Nel frattempo si laurea in medicina. Guidato dal suo direttore spirituale, mons. Domenico Turano – futuro vescovo di Agrigento –, abbraccia lo stato ecclesiastico, e il 22 dicembre 1860 è ordinato sacerdote. Il sacerdozio mette Cusmano ancor più a contatto con la miseria materiale e spirituale che affligge tanta parte della popolazione a causa delle ricorrenti carestie ed epidemie, ma soprattutto di un’ingiusta sperequazione sociale.
Cusmano comprende che per liberare veramente i poveri e gli oppressi è necessaria la «rivoluzione d’amore» suggerita dal Vangelo, che si traduce nell’amore concreto verso i fratelli e nel dono di sé ai più bisognosi e sofferenti, in un servizio spinto fino al sacrificio eroico. Con ammirevole zelo, Cusmano, medico e sacerdote, si dedica all’assistenza dei moribondi, degli ammalati, dei poveri e dei malati di colera.
Un episodio casuale – il venire a conoscenza di una pia pratica attuata dalla famiglia dell’amico dottor Michele De Franchis – lo aiuta a definire i contorni di un’idea da tempo coltivata: all’ora del pranzo i commensali tolgono un boccone dal proprio piatto e lo pongono in una scodella, collocata al centro della mensa; allora entra un povero, e i figli del De Franchis lo servono con grazia e gentilezza. Il p. Giacomo osserva: «Se tutte le famiglie di Palermo si privassero di un boccone al giorno, quanti poveri si sfamerebbero!». Ispirato dal significato profondo dell’Eucaristia, vero pane di vita, propose dunque di donare un boccone del cibo quotidiano a favore dei bambini e dei poveri in generale. Il «boccone» è infatti un mezzo semplice, alla portata di tutti, che diventa «amo di carità» per affratellare i ricchi e i poveri, educazione quotidiana alla carità e alla condivisione. Per diffondere il suo velo caritatevole, fondò istituti religiosi e laici, sacerdotali e missionari, che si trovano oggi in una decina di Paesi, in diversi continenti.
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GIACOMO CUSMANO, FOUNDER OF THE «BOCCONE DEL POVERO» (MORSEL OF THE POOR)
This edition’s profile is dedicated to the activity and thought of the priest Giacomo Cusmano who, about 150 years ago, founded his famous initiative: the «Boccone del povero» (Morsel Of The Poor). Touched by the spread of poverty throughout Sicily, which had been caused by administrative deficiencies following unification with Italy, he was inspired by the profound meaning of the Eucharist, true bread of life, proposing to give food daily to children and to the poor in general. To spread his charitable net, he founded religious and lay institutes, priests and missionaries which are today in a dozen countries on different continents.