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ABSTRACT – Enzo Avitabile da Marianella, Napoli, classe 1955, musicista e compositore, incarna l’essere artista a tutto tondo. La sua musica, partendo dalla canzone della tradizione popolare partenopea, coglie il respiro delle genti che vivono nelle tante periferie esistenziali del mondo.
Per cercare di tratteggiare e delineare la poliedrica figura di Enzo Avitabile occorre far memoria di due musicisti di ambiente napoletano che rappresentano le colonne d’Ercole verso cui Avitabile si spinge: Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736), compositore del celebre Stabat Mater, e sant’Alfonso Maria de’ Liguori (1696-1787), originario anch’egli di Marianella, vescovo, teologo e compositore, al quale si devono i brani di «Tu scendi dalle stelle» e «Quanno nascette ninno», in napoletano. Di Pergolesi, Enzo Avitabile coglie la drammaticità, la tensione, la maestosità musicale, mentre di Alfonso de’ Liguori riprende il respiro del popolo, l’immediatezza della parola, la musicalità del dialetto napoletano.
Possiamo affermare che la sua produzione – in particolar modo quella che prende avvio dalla fine degli anni Novanta, con l’album Oissa (1999), suggellata dalla composizione «Mane e mane», scritta con Mory Kanté, e successivamente con Salvamm’ ‘o munno (2004), Sacro Sud (2006), Napoletana (2009), fino a Lotto infinito (2016) – è un continuo inno alla vita, che non si arrende ai segni lasciati dal dolore e dal conflitto. In particolare, Sacro Sud è un ritorno alle origini non solo della canzone popolare, che si rifà a sant’Alfonso Maria de’ Liguori, ma anche della fede popolare napoletana: «Una specie di rispetto delle devozioni dialettali del passato e anche una voglia di riscrivere questa fede popolare oggi nel cemento».
L’atteggiamento del musicista di Marianella è quello dello stare insieme alla gente, per amplificare, attraverso la sua musica, il grido di dolore ma anche di ricchezza che essa ha nel cuore, in assonanza con l’Evangelii gaudium di papa Francesco: «Uscire verso gli altri per giungere alle periferie umane non vuol dire correre verso il mondo senza una direzione e senza senso. Molte volte è meglio rallentare il passo, mettere da parte l’ansietà per guardare negli occhi e ascoltare, o rinunciare alle urgenze per accompagnare chi è rimasto al bordo della strada» (n. 46).
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ENZO AVITABILE SONGS FROM CEMENT
A Neapolitan musician and composer, the music of Enzo Avitabile, commencing with the song of the traditional Parthenopean tradition, captures the spirit of the people living in the many existential peripheries of the world. His musical scores, which include cultured, popular, ancient and contemporary elements, become a personal and universal language capable of grasping the sacredness of life.