Cinque secoli fa, il 21 settembre 1522, veniva pubblicato a Wittenberg il Nuovo Testamento in tedesco di Martin Lutero: Das Newe Testament Deuzsch.
Il testo non recava il nome dell’autore, né dello stampatore, e nemmeno l’anno di edizione; fu pubblicato in 3.000 copie, che ebbero un successo straordinario. Subito esaurite, fu necessaria una seconda edizione a dicembre, interamente rivista. Il volume prese il nome di Testamento di settembre (Septembertestament), per distinguerlo da quello seguente, Dezembertestament. Nel 1523 ne uscirono altre tre ristampe. Intanto, a Basilea, l’editore Adam Petri l’aveva già riprodotto senza alcuna autorizzazione.
Poiché la domanda era grandissima, fu un rincorrersi di pubblicazioni: fino al 1546, anno della morte di Lutero, a Wittenberg furono 22, senza contare le numerosissime ristampe in diverse città tedesche. L’importanza e il valore del testo sono tali che anche dai cattolici l’opera viene definita «monumentale» e ha segnato la storia della lingua tedesca.
Il volgare e la riforma della Chiesa
Prima del 1522, per quanto riguarda la Bibbia, il volgare aveva già svolto un ruolo importante nel processo di rinnovamento della Chiesa. Dal 1455, data dell’invenzione della stampa, fino al 1500, oltre alle numerose Bibbie in latino, se ne pubblicano 15 in tedesco e 11 in italiano. Con l’inizio del Cinquecento si moltiplicano quelle in volgare tedesco: dal 1522 fino al 1546, data della morte di Lutero, la sua Bibbia conobbe 253 edizioni (parziali o totali); nello stesso periodo, in italiano se ne stampano 17, in francese 12 e in inglese 12. I numeri non dicono solo la crescita quantitativa, ma anche l’interesse e la qualità di tale crescita. Nel passaggio dal Medioevo all’Età moderna, la Chiesa si trova a misurarsi, nel campo dell’esegesi, con il rigore della critica storica e filologica; soprattutto l’accostamento umanistico ai classici antichi si trova ora applicato al Nuovo Testamento e alle lettere di Paolo…
***
1522: MARTIN LUTHER’S NEW TESTAMENT IN GERMAN
Five centuries ago, on September 21, 1522, Martin Luther’s New Testament in German was published in Wittenberg. The title was Das Newe Testament Deuzsch, and had been translated from the Greek original. The first edition of 3,000 copies, which did not carry the name of the author or printer, was an extraordinary success. In fact, a second edition, which had been revised by Luther, was necessary just three months later in December. Four reprints appeared in 1523, but since the demand was so great, there was a rapid succession of editions; in fact, by 1546, the year of Luther’s death, there had been 22 in Wittenberg alone, not counting the numerous editions in other cities. The work has been called one of the greatest linguistic monuments of the German world and helped to make the Bible the most popular book in Germany. The success was also due to the Prefaces and Notes. The work ended in 1534 with the version of the entire Bible, which went through 253 editions during Luther’s lifetime.