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Con questo libro Luigino Bruni, docente di economia politica alla Lumsa; Paolo Santori, docente di filosofia ed economia nell’Università di Tilburg; e Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali, offrono a quanti desiderano accostarsi alla cultura economica un manuale prezioso: una storia delle dottrine e delle teorie economiche e – novità da sottolineare – ritratti di economisti.
È un’opera ricca di riferimenti a un umanesimo non retorico e tutto ispirato ai valori dell’uomo, che vive e cammina nella storia. Leggere queste Lezioni significa immergersi nelle vicende umane e sociali di ogni tempo. È un percorso problematico e limpido e non privo di sorprese. Un viaggio nella storia del pensiero economico è un viaggio nella società, nella cultura, nel sapere, nell’uomo proteso alla ricerca della felicità della famiglia umana in tutte le sue dimensioni. Economia e metafisica si intrecciano: la tensione alla felicità sulla terra è anche tensione verso l’Altro.
Gli autori iniziano la trattazione richiamando l’attenzione sulla radice greca dell’economia occidentale, su economia e cultura biblica e sul pensiero economico dei primi cristiani. Lezioni di ampio respiro, attraverso le quali si riflette su virtù e felicità, su giustizia e carità, sul rapporto tra cristianesimo e concezioni dell’uomo.
Isaia costituisce un riferimento fondamentale per capire l’umanesimo economico e lo spirito cristiano che nei secoli lo ispira e nutre: «Cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova» (Is 1,17).
Il rapporto tra etica ed economia nel primo cristianesimo è stato vissuto con intensità anche drammatica: «Oggi sappiamo che nella storia della Chiesa ci sono stati diversi momenti in cui i cristiani hanno scelto di non pagare le tasse per non essere complici di un regime che compiva solo nefandezze» (p. 44). «La condizione dei cristiani come cittadini e stranieri allo stesso tempo viene espressa magistralmente nella Lettera a Diogneto» (ivi).
Da qui si passa al monachesimo, a san Benedetto, agli Ordini mendicanti, a san Francesco d’Assisi, con riflessi profondi che coinvolgono correnti di pensiero dei nostri tempi, dall’economia di comunione del Movimento dei focolari a papa Francesco.
Il discorso di Tommaso d’Aquino è un inno al dono e all’amore, e all’amicizia. L’amicizia civica viene vista come «bene comune della società»; esprime un limpido realismo e una limpida antropologia cristiana: Naturaliter homo homini amicus est. Indiget enim homo ad bene operandum auxilio amicorum. La scolastica trasmette all’umanesimo idee sul diritto, sulla politica, sull’economia, «ed è proprio in questo incontro tra scolastica e umanesimo che Toniolo vede l’emergere dell’economia civile» (p. 108).
Il discorso che gli autori sviluppano sull’economia civile è la chiave per leggere tutta la storia del pensiero economico, la Riforma, l’Età moderna e il Novecento. Il libro non contiene grafici né modelli matematici: è un lavoro «in prosa, come erano soliti fare gli economisti prima della matematizzazione e formalizzazione (spesso estrema) della disciplina» (p. 13).
L’attenzione ai protagonisti del pensiero economico e al loro profilo biografico suscita interesse. Ne ricordiamo solo alcuni dell’età moderna: Genovesi, Ricardo, Mill, Pareto, Croce, Loria, Keynes, Hayek, Sturzo ecc. Amintore Fanfani è più volte citato, come storico del pensiero economico e come economista, non solo per gli studi su cattolicesimo e capitalismo, ma soprattutto per la distinzione da lui operata tra volontarismo e naturalismo nei volumi Storia delle dottrine economiche: il volontarismo (1938) e Storia delle dottrine economiche: il naturalismo (1946), «che costituiscono ancora oggi manuali di storia del pensiero economico (e di metodologia della storia del pensiero economico) di straordinario interesse» (p. 313).
LUIGINO BRUNI – PAOLO SANTORI – STEFANO ZAMAGNI
Lezioni di storia del pensiero economico.
Un percorso dall’antichità al Novecento
Roma, Città Nuova, 2021, 360, € 25,00.