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È stato ed è veramente un dono poter attingere alla ricchezza del testo biblico attraverso le aperture e gli approfondimenti di chi quel testo l’ha assaporato, gustato, «ruminato» e fatto proprio grazie allo studio paziente e metodico di una vita, ma soprattutto alla preghiera personale, assidua e amorosa.
Questo libro del gesuita p. Pietro Bovati nasce dal desiderio di condividere col grande pubblico un tesoro che non può rimanere nascosto in un fazzoletto o riservato a pochi, ma che, evangelicamente, va condiviso con larghezza e generosità perché in tanti possano attingere alla stessa sorgente.
Le strade della benedizione, titolo suggestivo e quanto mai appropriato, ci presenta un percorso biblico preparato dall’A. in vista di Esercizi spirituali di otto giorni offerti alla Tenda del Magnificat, e successivamente ad altri, e che ora, attraverso la forma scritta, rielaborata e ampliata, può diventare un itinerario prezioso di preghiera per quanti vorranno utilizzare il testo per la propria ricerca del Signore.
Per questo l’A. ha premesso opportunamente un capitolo sulla preghiera, intesa come un cammino alimentato dal desiderio, un dinamismo di incessante ricerca amorosa, orientato verso Colui che ci conosce e ci ama.
Il percorso inizia metaforicamente in un momento serale, nella notte – perché, come spiega l’A., il nuovo giorno per gli ebrei comincia dalla sera –, e si dispiega nel tempo. Questa sottolineatura del tempo da dare a Dio – un tempo consacrato a lui, un tempo di ascolto, un tempo dedicato con amore, che p. Bovati definisce di «autentica devozione» – è quanto mai significativa in questo frangente storico in cui ci sembra di correre freneticamente senza avere mai tempo.
La proposta di fermarsi e saper dare un tempo per la lettura orante della parola di Dio risuona non come un dovere, ma come un invito a percorrere una strada di benedizione: chi ha il coraggio di fermarsi e interrompere la sua attività si dispone a «ricevere tutto dal suo Signore» e cerca di vivere quel tempo come se fossero le ultime ore della sua esistenza, e quindi con profonda intensità e amore. Con queste disposizioni previe ci si può inoltrare nel testo. Sono pagine nate per un tempo di ritiro, ma che possono diventare un itinerario quotidiano, per vivere in modo sapiente, imparando a discernere la voce di Dio nel tempo.
La tematica giornaliera viene articolata in due meditazioni, di cui la seconda è come una ripetizione, un approfondimento della prima, in modo da avere una visione articolata e compiuta del tema. In ogni meditazione vengono offerti, come pista da percorrere, un testo dell’Antico Testamento e uno del Nuovo Testamento: Genesi e Matteo, presentati in modo antologico e scelti secondo l’itinerario degli Esercizi spirituali ignaziani, ma il tema e la scelta dei brani biblici sono accostati in modo nuovo, per nulla scontato, con attualizzazioni illuminanti. I testi sono correlati a un salmo, che introduce, accompagna o conclude la preghiera del giorno.
Naturalmente gli otto giorni previsti per un itinerario di Esercizi spirituali possono dispiegarsi e dilatarsi nel tempo del credente, che vive il suo quotidiano in un ritmo di lavoro e di impegni familiari spesso intensi. Eppure non c’è il rischio di perdersi. Ogni meditazione è articolata in vari paragrafi, che permettono una sosta, un’interruzione e una ripresa, senza perdere il filo.
L’A. ci guida verso una comprensione penetrante della Scrittura, lasciando poi a ogni orante il gusto dell’incontro a tu per tu col suo Signore. Accompagnati allora da un fratello o una sorella nella fede, «le strade della benedizione» diventano strade percorribili anche per Esercizi spirituali nella vita ordinaria.
La benedizione con cui siamo stati avvolti fin dalla creazione si dispiega nel corso della vita nonostante il peccato personale e sociale, e l’uomo sperimenta ancora la benedizione di Dio, che chiama a seguirlo attraverso l’accoglienza del piccolo, l’amore per il nemico e nell’esperienza della prova. Passo dopo passo, come chi cammina su questi sentieri dell’interiorità, l’A. ci aiuta a rileggere l’intera vicenda umana, evidenziata dalla storia dei patriarchi, dentro la vicenda del Signore Gesù, il quale, morendo per i fratelli e risorgendo per loro, consegna la fraternità come il dono per eccellenza, la benedizione del Risorto. È ciò di cui oggi abbiamo estremamente bisogno.