Il 17 maggio 2024 il Dicastero per la dottrina della fede ha emanato le Norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali[1](= Norme), entrate in vigore domenica 19 maggio, solennità di Pentecoste, con le quali vengono aggiornate le Norme per procedere nel discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni[2] (= Norme 1978) del medesimo Dicastero, emanate il 25 febbraio 1978.
Molte volte questi eventi hanno procurato una grande ricchezza di frutti spirituali, di crescita nella fede, di devozione e di fraternità e servizio, e in alcuni casi hanno dato origine a Santuari, sparsi in tutto il mondo, che oggi sono al centro della pietà popolare di molti popoli. Perciò, le nuove Norme non hanno come scopo principale quello di controllare o di limitare l’azione dello Spirito Santo promesso da Cristo alla sua Chiesa; al contrario, si sottolinea la necessità di apprezzareil valore pastorale e di promuovere anche la diffusione di questi eventi genuinamente spirituali (cfr Norme, I, art. 17).
Tuttavia, tenendo presente che ci sono stati, e ci sono ancora, alcuni casi di eventi di presunta origine soprannaturale, sfruttati per trarre «lucro, potere, fama, notorietà sociale, interesse personale» (Norme, II, art. 15, 4°), per compiere atti gravemente immorali (cfr Norme, II, art. 15, 5°), o addirittura «come mezzo o pretesto per esercitare un dominio sulle persone o compiere degli abusi» (Norme, II, art. 16), si rende evidente l’esigenza dell’intervento delle autorità ecclesiali affinché vengano protetti la fede e il bene spirituale dei semplici fedeli.
Come ulteriori motivi di tale intervento si possono addurre anche la possibilità di errori dottrinali, di indebiti riduzionismi del messaggio del Vangelo, la diffusione di uno spirito settario, la possibilità di ingannare i fedeli che aderiscono a un evento dichiarato soprannaturale, ma che è soltanto frutto della fantasia, del desiderio di novità, della mitomania o della tendenza alla falsificazione da parte di qualcuno.
La relazione tra rivelazione pubblica e rivelazioni private
Per comprendere meglio le Norme attuali, è necessaria una previa spiegazione teologica che mostri la distinzione tra la rivelazione pubblica e le rivelazioni private.
Il Concilio Vaticano II ha dato un insegnamento chiaro e preciso circa la natura e le finalità della rivelazione pubblica, quella cioè che riguarda tutta la Chiesa, conclusasi con la morte dell’ultimo apostolo e comprendente i due Testamenti: «L’economia cristiana dunque, in quanto è l’Alleanza nuova e definitiva, non passerà mai, e non c’è da aspettarsi alcun’altra rivelazione pubblica prima della manifestazione gloriosa del
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