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Questo libro è una biografia dettagliata e una ricostruzione minuziosa e puntuale della vita e dell’opera di una straordinaria narratrice e giornalista, Natalia Ginzburg. La prima parte è dedicata alla sua infanzia e alla sua famiglia d’origine. Nata a Palermo il 14 luglio del 1916, ultima dopo tre fratelli e una sorella, Natalia è figlia di Giuseppe Levi, ebreo triestino, scienziato illustre e faro di una generazione, e della milanese e cattolica Lidia Tanzi. Un intreccio di parenti e di amicizie illustri costella la sua infanzia a Torino (la famiglia vi si trasferì nel 1919): da Montale a Drusilla Tanzi, da Turati ad Adriano Olivetti.
Negli anni Trenta le cose cambiano. La famiglia Levi è ebrea. Giuseppe e i suoi figli vengono arrestati e processati per antifascismo. Sono gli anni in cui si rafforzano i legami tra gli intellettuali, in particolare tra coloro che ruotano intorno alla casa editrice Einaudi. Tra questi vi è Leone Ginzburg, di cui ci vengono ricordati l’opera letteraria, l’ardore politico e, soprattutto, l’umanità. Nel 1938 egli sposa Natalia, e insieme costruiscono una famiglia, destinata ad affrontare grandi difficoltà.
Gli arresti, il confino e persino la detenzione nel carcere di Regina Coeli (dal quale non uscirà vivo) non riescono a fermare lo spirito di Leone. Egli cambia per sempre le sorti della vita di Natalia sia come donna sia come autrice. Tra le eredità che le lascia ci sono le sue strette relazioni con il panorama culturale contemporaneo, avendo contribuito a fondare la casa editrice Einaudi. E il ruolo di Natalia in questa diviene sempre più importante, inaugurando un periodo di grande sviluppo della sua figura professionale: è l’unica donna ad animare le riunioni della casa editrice. Punto di riferimento per lei sono Pavese e Calvino.
Dopo molte esperienze lavorative, la crescita dei figli, la morte del secondo marito Gabriele Baldini e di uno dei loro figli, Natalia decide di scrivere un testamento: nasce così il libro Lessico familiare. Suo unico obiettivo è dire la verità; perciò decide di scrivere esattamente quanto è accaduto nella sua vita: non la volontà di autocelebrarsi, ma la necessità di attingere a ciò che conosce per essere onesta con se stessa e con il lettore. Il romanzo diviene immediatamente un bestseller, che vince il premio «Strega».
In La corsara vi è la disanima attenta e precisa di tutti gli aspetti dell’universo Ginzburg: scrittrice di romanzi e commedie, Natalia viene presentata anche nella sua veste di giornalista culturale e cinematografica, critica, editor, scout e parlamentare tra le fila del Pci. Intervenne con decisione e con cognizione di causa in molti aspetti del vivere sociale; affrontò il discorso femminista, prendendone le distanze e avanzando nuovi punti di vista; ripensò la sua fede religiosa, convertendosi al cattolicesimo, senza però mai abbandonare le sue radici ebraiche, perché convinta che Dio sia in tutte le cose prima che in tutte le religioni; perseguì ideali politici, conoscendo i reali cambiamenti storici; rivoluzionò il panorama culturale, non dimenticandosi mai di essere umile.
La corsara è uno scritto ben congegnato e costruito su uno studio attento e appassionato dei quasi 80 anni di vita di Natalia. Dalla prima battaglia combattuta, quella per la sopravvivenza durante il regime fascista, all’ultima, quella sulle colonne dell’Unità, in cui difendeva la presenza del crocifisso nelle scuole, Ginzburg ci viene descritta come una donna che vive e combatte per ciò in cui crede.
Una scrittura fluida e un ritmo delicato accompagnano tutta la stesura di questo saggio, rendendolo fruibile e attraente.
SANDRA PETRIGNANI
La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg
Vicenza, Neri Pozza, 2018, 464, € 18,00.