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Prima di tutto, prendendo spunto dalle varie sezioni che hanno orientato e guidato questo enorme ed encomiabile lavoro – il primo del genere per la sua completezza –, è doveroso ricordare i nomi dei principali curatori che, con don Marco Ballarini, prefetto della Biblioteca Ambrosiana, lo hanno reso possibile. Si tratta di Pierantonio Frare (sezione Cinquecento-Settecento), Giuseppe Frasso (sezione Duecento-Quattrocento), Giuseppe Langella (sezione Ottocento-Duemila). Essi, con lo stesso Ballarini, hanno firmato un’esauriente Prefazione.
I collaboratori – circa 150 studiosi – hanno redatto 270 voci sia monografiche sia tematiche. Le voci tematiche – «Dolce Stil Nuovo», «Andreini Giovan Battista e il teatro biblico del Seicento», «Erba Luciano e i poeti della “Linea lombarda”» ecc. – consentono di considerare più opere e più autori, riservando una più ampia trattazione al periodo Novecento-Duemila che, comprensibilmente, deve essere ancora attentamente recepito e valutato, specialmente per gli anni a noi più vicini.
Sappiamo tutti che nella letteratura italiana il cardine dei rapporti tra letteratura e Bibbia è Dante Alighieri. Gianfranco Contini definì appunto la Divina Commedia «imitatio Bibliae», ed è difficile trovare obiezioni a questo giudizio, anche perché Dante, a sua volta, ha ispirato altri grandi della nostra letteratura, come Petrarca, Tasso, Manzoni.
Oltre ai grandi, ci sono tanti altri scrittori che hanno cercato alimento dalle Sacre Scritture; e allora, per restare ai tempi a noi più vicini, viene spontaneo citare, senza un ordine preciso, Rebora, Papini, Ungaretti, Betocchi, Silone, Santucci, Turoldo, Luzi, Testori, Pomilio; e poi gli autori che con la parola di Dio hanno avuto un rapporto che si può definire «da laici», come Svevo, Pirandello, Vittorini, Caproni, fino a Pasolini, Calasso, Eco, per i quali occorrerebbe fare un discorso più articolato.
Questo ricco volume va ovviamente più consultato che letto, provando di volta in volta a valutare sia il peso dato alle singole voci sia la pertinenza dei giudizi formulati, cose su cui gli autori e i curatori sono consapevoli che si potrà discutere all’infinito.
Dizionario biblico della letteratura italiana
a cura di MARCO BALLARINI
Milano, IPL, 2018, 1056, € 90,00.