fbpx

Seguici su:

Carrello Accedi Iscriviti alla newsletter
Menu

Attualità

  • Politica
  • Diritti
  • Economia
  • Ecologia
  • Mondo

Pontificato

  • Conversazioni
  • Magistero
  • Viaggi apostolici

Cultura e Società

  • Letteratura
  • Storia
  • Filosofia
  • Psicologia
  • Sociologia
  • Cinema
  • Arte
  • Musica
  • Media
  • Teatro

Scienza e Tecnologia

  • Fisica
  • Astronomia
  • Genetica
  • Intelligenza artificiale

Eventi

  • Conferenze
  • Presentazioni

Chiesa e Spiritualità

  • Bibbia
  • Dialogo interreligioso
  • Diritto canonico
  • Vita spirituale
  • Teologia
  • Santi
  • Patristica
  • Liturgia
  • Pastorale
  • Storie

Edizioni internazionali

RIVISTA CULTURALE DELLA COMPAGNIA DI GESÙ, FONDATA NEL 1850
Shop
Search
  • Attualità
  • Chiesa e spiritualità
  • Cultura e società
  • Scienza e tecnologia
  • Pontificato
  1. Homepage
  2. Libri
  3. Detroit
Libri
Detroit di Filippo Cucuccio

Detroit

Quaderno 4080 - pag. 615 - 616

18 Giugno 2020


Prendendo tra le mani questo libro, la prima domanda che ci si pone: «Perché Detroit?», è la stessa che viene posta da un portiere d’albergo di Filadelfia all’autore, Giuseppe Berta, storico dell’economia industriale di lungo corso. È un libro che per lo stesso autore ha rappresentato una doppia sfida: la prima, che lo riguarda dal punto di vista della salute personale, dovendo egli combattere contro un tumore e le relative terapie di contrasto; l’altra, da accademico, che questa volta compie un percorso narrativo di tipo singolare al di fuori dei canoni classici di ricerca universitaria, unendo, peraltro, al rigore consueto una narrazione di tipo giornalistico da instant book. Il libro infatti è il frutto di considerazioni e riflessioni maturate a seguito di due viaggi compiuti da Berta a Detroit.

Il primo capitolo si sofferma sulla deindustrializzazione che ha caratterizzato Detroit e le aree metropolitane del Midwest degli Stati Uniti negli ultimi decenni del secolo scorso, simbolo di una trasformazione ben più profonda che ha coinvolto non solo questa parte degli Usa, ma il mondo intero.

Gli altri cinque capitoli sono legati alla trattazione di luoghi simbolo della Detroit che fu, la cosiddetta «Motor City» per la contestuale presenza delle fabbriche di Ford, General Motors e Chrysler e di cui si conservano ancora alcune parti, ma completamente stravolte rispetto al disegno funzionale originario.

Scorrono così le pagine dedicate all’Institute of Arts, sponsorizzato negli anni trenta del XX secolo dalla famiglia Ford e che ospita i murales dell’artista messicano Diego Rivera, marito di Frida Kahlo; quelle dedicate all’Highland Park e al Ford Museum, che raccoglie le testimonianze del fordismo – a cominciare dal famoso «modello T» – e di ciò che esso ha rappresentato per lo sviluppo industriale degli Usa, non solo nei primi decenni del secolo scorso; quindi al River Rouge, con la fabbrica – simbolo della produzione di massa – costruita sempre dai Ford negli anni Venti del secolo scorso.

L’autore poi ci conduce al Brush Park, spazio che segnava il passaggio alla Black Detroit, la città degli afroamericani, che attualmente è caratterizzata da un’ambigua prospettiva di gentrificazione, ossia di trasformazione da quartiere popolare a zona abitativa di pregio. Essa in passato vide i comizi sia di Malcom X e del suo movimento Black Power, sia di Martin Luther King: entrambi, anche se con modalità diverse, paladini di un riscatto della comunità nera, trattata ancora, negli anni Sessanta, in modo discriminato rispetto a quella dei bianchi. Infine, l’itinerario di visita si conclude al Renaissance Center, ove venne stabilito il quartiere generale della General Motors e che, se costituisce l’ultimo monumento della Motor City di un tempo, rappresenta oggi anche (nomen omen) il simbolo di un ponte verso una nuova epoca dell’economia.

Quali sono le lezioni che si possono trarre da questo affresco, sapientemente tratteggiato da Berta, di una realtà in trasformazione e altalenante tra sviluppo esplosivo, declino apparentemente irrimediabile e rilancio?

La prima è il vaticinio che Berta fa su Detroit: una città che può sopravvivere alla conversione dell’industria dell’auto nei nuovi paradigmi della mobilità, svolgendo addirittura un ruolo da protagonista.

La seconda è la constatazione, venata da una malcelata ammirazione, dello spirito di iniziativa e di riscatto contro il declino socioeconomico che si coglie nei suoi abitanti, che si impegnano allo spasimo per una riqualificazione e una nuova valorizzazione dei motori economici della città, sapendo che nulla è da darsi per scontato in un senso o nell’altro.

La terza è un paragone con Torino e il Piemonte, che sono stati segnati – in positivo prima e in negativo dopo – dallo sviluppo e dalla successiva crisi del modello tradizionale di industria dell’auto. Con l’auspicio che, sia pure in modi diversi rispetto a quelli di Detroit e del Midwest statunitense, si possa favorire il loro rilancio.

GIUSEPPE BERTA
Detroit. Viaggio nella città degli estremi
Bologna, il Mulino, 2019, 252, € 16,00.


Acquista il Quaderno

ABBONATI

Dal 1850, la rivista internazionale dei gesuiti. Scegli l’abbonamento che preferisci: carta + digitale o solo digitale.

Scopri di più

Dallo stesso Quaderno

Contro il nazionalismo religioso

Il contesto dell’articolo. Sembra tornare in auge, in alcuni Paesi nel mondo, una forma di nazionalismo religioso-culturale. La religione viene...

18 Giugno 2020 Leggi

La Lettera ai Galati: «La verità del Vangelo»

Il contesto dell’articolo. Ogni tanto sembra riemergere nel dibattito e nella prassi ecclesiale una certa diffusa convinzione che in fondo...

18 Giugno 2020 Leggi

Morte e digitale

Il contesto dell’articolo. Un test eloquente di quanto il digitale abbia modificato il nostro modo di vivere è il rapporto...

18 Giugno 2020 Leggi

Il conflitto tra Siria e Turchia per la provincia di Idlib

Il contesto dell’articolo. Sono passati nove anni da quando è iniziato il conflitto siriano, da quando cioè l’ottimismo delle «primavere...

18 Giugno 2020 Leggi

Una nuova immaginazione del possibile

La prima pandemia globale dell’era digitale è arrivata all’improvviso. La corsa del mondo si è interrotta in una sospensione innaturale...

18 Giugno 2020 Leggi

Dalla distrazione alla dedicazione

Alcuni anni fa, durante il pontificato di papa Benedetto XVI, il Preposito generale della Compagnia di Gesù, Adolfo Nicolás, abbozzò...

18 Giugno 2020 Leggi

Il cardinale Celso Costantini

Il contesto dell’articolo. Il recente centenario della pubblicazione dell’enciclica di Bene­detto XV Maximum illud (1919) è stato un’ottima occasione per...

18 Giugno 2020 Leggi

Rembrandt, l’artista allo specchio della parola

Il contesto dell’articolo. In uno dei suoi ultimi auto­ritratti, dell’anno 1661, Rembrandt van Rijn presenta se stesso imprigionato a Roma,...

18 Giugno 2020 Leggi

Rassegna bibliografica 4080

Nel quaderno 4080 de “La Civiltà Cattolica” abbiamo recensito: Iacopo Scaramuzzi, “Dio? In fondo a destra. Perché i populismi sfruttano...

18 Giugno 2020 Leggi

Beatus Populus Cuius Dominus Deus Eius

La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs 70/2017 (ex L. 250/90). Importo lordo erogato per l’anno 2022: € 287.619,29

  • Attualità
  • Cultura e società
  • Scienza e tecnologia
  • Chiesa e spiritualità
  • Eventi
  • Pontificato
  • Chi siamo
  • Le edizioni internazionali
  • Abbonati
  • Dona
  • Biblioteca
  • Shop
  • Ricerca
  • Newsletter
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Termini e Condizioni
  • Condizioni di vendita
  • Pubblicità
  • Contatti
  • FAQ
  • Accedi
Icona del Livello A di conformità alle linee guida 1.0 del W3C-WAI riguardanti l'accessibilità dei contenuti del Web

© LA CIVILTÀ CATTOLICA 2025 | Partita iva 00946771003 | Iscrizione R.O.C. 6608

I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale.