RECENSIONE

Angelo Caleca

AL SERVIZIO DELL’ITALIA E DEL PAPA

Quaderno 4131-4132

pag. 338 - 340

Anno 2022

Volume III

6 Agosto 2022
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L’ingegnere Bernardino Nogara è una figura chiave della storia delle finanze vaticane. A lui Pio XI affidò con assoluta fiducia la gestione dell’ingente somma resa disponibile dall’Italia in base alla Convenzione finanziaria compresa nei Patti Lateranensi dell’11 febbraio 1929: 750 milioni di lire in contanti e un miliardo in buoni del Tesoro.

A questo scopo venne istituita l’Amministrazione speciale della Santa Sede, la cui guida fu delegata dal Papa appunto a Nogara. Pio XI seguiva con molta attenzione tutto ciò che riguardava l’edificazione delle strutture del nuovo Stato della Città del Vaticano e l’amministrazione, che rendeva possibile la straordinaria dinamica operativa del suo pontificato. I suoi rapporti personali con Nogara furono quindi assai profondi.

Ma il libro che presentiamo non si limita a trattare dei 25 anni vissuti da Nogara nel palazzo del Governatorato Vaticano. Si tratta infatti di una biografia completa, assai documentata – anche grazie all’archivio familiare –, dettagliata e avvincente, che ci permette di comprendere bene da dove veniva quest’uomo e perché riscuotesse tanta stima da parte di Pio XI.

Bernardino nasce nel 1870 a Bellano, sul Lago di Como, da una famiglia benestante di fede cattolica molto solida – dei 13 figli, tre dei quali morti molto presto, 5 saranno sacerdoti e l’unica figlia suora –, ben imparentata e inserita nell’alta società milanese. Da giovane, studia al Politecnico di Milano e inizia la sua attività come ingegnere minerario, operando sul campo prima nel Bresciano, poi nel Galles e quindi nei Balcani. La moglie Ester lo segue con fedeltà e coraggio nelle diverse sedi: in Gran Bretagna, poi a Salonicco, infine a Costantinopoli.

Gli affetti e gli impegni familiari – testimoniati dalle tante lettere riportate nel volume – sono il tessuto umano e spirituale di fondo di una vita molto intensa. Le circostanze portano l’ingegnere a trasformarsi in manager e uomo d’affari. Egli si muove in un contesto internazionale in drammatica evoluzione, nel declino e nello sfaldamento dell’Impero ottomano, e assume responsabilità sempre più rilevanti come rappresentante di interessi economici e politici italiani nel tempo giolittiano.

Dopo la guerra italo-turca viene nominato rappresentante dell’Italia nel Consiglio di amministrazione del Debito pubblico ottomano. Dopo la Prima guerra mondiale, i suoi compiti nell’ambito della diplomazia economica si sviluppano ulteriormente, tanto che viene chiamato a partecipare alla Conferenza di pace di Parigi nel 1919 e poi alla Conferenza di Losanna nel 1922. Dal 1924 fa parte della delegazione italiana a Berlino per l’attuazione del Piano Dawes sugli impegni tedeschi postbellici di riparazione.

Nogara ha quindi rapporti continui con il ministero degli Esteri, e anche personalmente con Mussolini, con cui dialoga sull’espansionismo economico italiano all’estero. Collabora perciò di fatto con il regime, ma eviterà sempre di dichiararsi fascista. Con la guerra d’Etiopia la sua distanza dal fascismo diventerà netta.

È dunque un uomo di grande esperienza internazionale, che ha saputo destreggiarsi con abilità e prudenza anche nelle crisi belliche più gravi, tessendo fitti rapporti nel campo economico, finanziario, diplomatico, politico, e guadagnandosi stima e fiducia per la sua integrità morale.

A lui Pio XI si rivolge per il compito di grande responsabilità di cui abbiamo parlato. Dai suoi anni milanesi il Papa conosceva e stimava la famiglia Nogara, e il fratello maggiore di Bernardino, Bartolomeo, era già stato nominato nel 1920 direttore generale dei Musei Vaticani da Benedetto XV.

Nogara risponde senza incertezza, trasferendosi con la moglie in Vaticano, sapendo di assumere un servizio difficile per la Chiesa. La sua strategia differenziata di investimenti è dinamica e ad ampio raggio, si sviluppa in diversi Pae­si, in obbligazioni, in azioni e anche in immobili, poiché i tempi sono difficili e i rischi molto alti. Bisogna far fronte con prontezza alla grande crisi degli anni Trenta e alle conseguenze delle tensioni internazionali che sfoceranno nella Seconda guerra mondiale.

Alla morte di Pio XI, diversi degli uomini di fiducia «longobardi» di cui il Papa si era circondato vengono sostituiti da «romani», ma Nogara resta al suo posto, confermatovi da Pio XII. In verità è molto difficile sostituirlo, ed egli può ancora contare sulla fiducia del segretario di Stato, card. Maglione, nonostante un clima vaticano meno favorevole.

Nei primi anni della ricostruzione dopo la guerra, Nogara gode di grande prestigio e autorevolezza nel mondo economico e finanziario italiano, con cui aveva sempre conservato diversi rapporti, in particolare tramite la Banca commerciale italiana. Nelle ultime pagine del volume l’autore tratteggia le dure critiche a proposito delle costruzioni edilizie a Roma e della gestione della Società Immobiliare, di cui il Vaticano era un importante azionista. A suo parere, se Nogara aveva consapevolmente investito nelle aziende che avrebbero operato nella ricostruzione, non dipese poi da lui la loro successiva discussa gestione.

In effetti, nel 1954 Nogara, a 84 anni, si ritirò a vita privata e rientrò a Milano con la sua inseparabile Ester. Diversi gravi lutti familiari li colpirono, ma poterono trascorrere insieme ancora tre anni. Nel 1958, a distanza di pochi mesi, prima lei, poi lui, vennero a mancare. Poche settimane prima della sua morte era stato eletto papa Angelo Roncalli, suo amico, che espresse la sua stima per lui definendolo «servo buono e fedele». Come non mancarono le espressioni di apprezzamento del card. Montini, che lo aveva conosciuto a lungo negli anni romani.

Insomma: una vita lunga e molto operosa. Nell’Introduzione, l’autore scrive: «Ingegnere, uomo d’affari, cattolico, finanziere, diplomatico, giolittiano, banchiere Comit, tecnocrate internazionale, uomo del Vaticano: non è facile trovare una definizione unica per Bernardino Nogara» (p. 19).

Tuttavia, a fine lettura, ci pare che il titolo del libro riesca a esprimere una buona sintesi: «Al servizio dell’Italia e del Papa». Un laico cattolico che con integrità dedica straordinarie risorse di intelligenza e operosità al servizio del suo Paese e della Chiesa, accompagnato e sostenuto da una moglie eccezionale, che lo ama senza riserve e ne è pienamente ricambiata.

ANGELO CALECA
Al servizio dell’Italia e del Papa.
Le tante vite di Bernardino Nogara (1870-1958)
Bologna, il Mulino, 2022, 392, € 30,00.

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