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UN UOMO SU UN ASINO
Percosso, rantolante, sgraziato come un cane
di traverso sull’asino, ignaro
dell’uomo stanco che marcia accanto a lui
in salita fino a una cura, a un riparo.
Sotto le bende sanguinanti, un po’ d’olio
lenisce là dove il vino ha lavato il luridume
e lo ha reso pulito e mortale. Suolo estraneo,
paura costante, mescolano speranza con dolore.
Più giù si affretta per la sua strada il prete,
tutto lustro, e così anche il levita.
Fermarsi? Non si fanno elemosine al demonio,
e poi le ore della vita sono troppo brevi.
Arranca la bestia, in silenzio e fuori tempo,
lo straniero si accinge ancora una volta alla salita.
PRODIGO
Stanco dei rimproveri di suo padre e suo fratello,
se n’è andato impettito incontro al mondo.
Impossibile fermarlo o soggiogarlo:
forse altri falliranno, ma non lui.
Là fuori ha speso denaro in ogni modo,
è stato di parola, ma per solo poco:
è finito ospite dei porci
anfitrioni di trogoli e di brago.
A casa intanto spasima suo padre,
fa notti in bianco, nutre bene il vitello,
consuma i piedi avanti e indietro sulla porta,
ha sempre pronti sandali, veste e anello.
Sperando, il ragazzo tornò, per qualche strano caso
l’erede crucciato si sarebbe unito a loro nella danza.
IL RICCO E LAZZARO
Un morso di cavolo, un tozzo di pane
e starebbe dalla parte sbagliata della tomba,
ancora qualche gramo giorno e notte. Ma invece,
su per le scale, tra la sfinge di marmo e l’architrave
i servitori portano vassoi stracolmi,
e una coppia di invitati svelta incede
verso la villa di lui, dove in viola poltrisce
la matrona consorte, arbitra del gusto.
Nell’aiuola, sotto gli alberi, langue l’uomo, ormai
incapace di allontanare i cani che si avvicinano.
Lo tortura il pensiero della mensa imbandita
– il vino, le olive, le pere e i fagiani.
Portami, prega, al banchetto dei morti,
e nutri costoro come sono stato nutrito io.
***
MAN ON DONKEY
Beaten, still breathing, as awkward as a dog,
He swags across the donkey, unaware
Of who’s beside them, footsore in the slog
Uphill for shelter and a kind of care.
Under the bloody bandages, some oil
Soothes where wine has washed away the dirt
To leave him clean and mortal. Alien soil,
Continuing fear, is mingling hope with hurt.
Downslope, the priest is hustling on his way,
Clean as a whistle, and the levite too,
Who thought that pausing meant the devil to pay,
And all the hours awarded them too few.
By the plodding beast, wordless and out of time,
The stranger braces once more for the climb.
PRODIGAL
Sick of his father and his brother’s claim,
He lit out for the country, walking tall
As though impossible to halt or tame:
Others, he knew, were riding for a fall.
Out there he sluiced the money every way,
Good as his word, but only for a while:
Pigs at their pods became his only stay,
Experts in how to slobber and defile.
Back home his father, now a yearner, saw
The white nights through and fed the calf a treat,
Paced at the gate until his feet were raw,
Kept sandals, robe and ring beside his seat,
Hoping, the boy returned, by some wild chance
The brooding heir would join them in the dance.
LAZARUS AT THE GATE
A stub of cabbage and a heel of bread
Would keep him on the wrong side of the grave
A few more shadowy days and nights. Instead,
By staircase, marble sphinx and architrave,
A couple of menials haul the brimming trays,
A couple of guests are hobbling in their haste
Towards the villa where in purple laze
His consort and the arbiter of taste.
Down from the barbered trees, by now unable
To fend away the licking dogs, your man
Can’t bear to think again of the garnished table–
Of wine and olive, pear and ortolan.
Bring me, he prays, to the banquet of the dead,
And feed these others as I have been fed.
***
Tre parabole del Vangelo di Luca offrono spunto a Peter Steele (1939-2012), gesuita australiano, per comporre altrettanti sonetti: «Un uomo su un asino» (10,25-37); «Prodigo» (15, 11-32); «Il ricco e Lazzaro» (16, 19-31). L’autore ha insegnato Letteratura inglese presso l’Università di Melbourne dal 1966 fino alla morte. È stato Fellow dell’Australian Academy of the Humanities e Visiting Professor presso l’Università di Alberta, la Georgetown University e la Loyola University Chicago. Ha pubblicato otto raccolte di poesie. Nel 2012 è stato nominato Membro dell’Ordine d’Australia, per il servizio reso alla letteratura e all’istruzione superiore come poeta, autore, studioso e insegnante. Nel 2010 è stato insignito del Christopher Brennan Award per la poesia.