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«Già da bambino: la nonna che mi regala duecentomila lire per la comunione, in una busta con un biglietto di auguri. Li tiro fuori, il batticuore, la certezza di poterne avere altri, di poter avere tutto». Avere tutto è il nuovo romanzo di Marco Missiroli, riminese, classe 1981. Con questo tassello, il settimo di un percorso iniziato nel 2005 con la prima opera, Senza coda, Missiroli si conferma una delle voci più interessanti del panorama contemporaneo italiano, più volte premiato in vari contesti letterari.
Il percorso compiuto dallo scrittore riminese ci sembra notevole, in termini sia stilistici e formali sia di contenuto, per le storie e le vicende narrate. Nelle opere che precedono Avere tutto, l’autore ha esplorato vari contesti e toni narrativi del grande arcipelago del genere letterario del romanzo.
Con uno sguardo via via più sensibile a cogliere la realtà contemporanea della provincia italiana, è riuscito a far emergere al meglio la sua voce. L’ultimo romanzo ci sembra infatti il più equilibrato e compatto. Quel è stato il cammino compiuto da Missiroli in questi anni?
I primi romanzi
Nel secondo romanzo, Il buio addosso del 2007, lo scrittore usa il registro della fiaba tragica, nera, gotica, che evoca alcune atmosfere metafisiche di tradizione nordeuropea. Il piccolo paese di R., circondato da boschi e montagne, vive un’esistenza apparentemente tranquilla. In realtà nasconde un terribile segreto: la decisione compiuta dai suoi abitanti di scambiare ricchezza e agio con l’eliminazione dei bambini malati e dei soggetti deboli.
Poline, una bambina zoppa, vive nascosta nella Torre dell’Orologio nella piazza centrale; le fa compagnia Nunù, un ragazzetto poco più grande di lei, folle e innocuo. È scampata alla sentenza di morte che le pendeva sul capo fin dalla nascita grazie al padre, sindaco di R., figlio del precedente sindaco, amatissimo e ancora molto rispettato. Egli intercede per la figlia fino a un estremo sacrificio, assumendo su di sé quella condanna che altrimenti avrebbe colpito la figlia.
«La lana è la purezza di R., e questa purezza deve abitare ovunque. Nelle case, nelle strade. Negli uomini, nelle donne, nei bambini. Da oggi R. sarà puro come mai lo è stato»…