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Cultura e società

“Squid Game”: giocarsi la vita

Claudio Zonta

18 Dicembre 2021

Quaderno 4116

La serie tv coreana Squid Game, lanciata sulla piattaforma streaming Netflix, si avvia a superare i 150 milioni di spettatori in tutto il mondo. Il regista Hwang Dong-hyuk ha dovuto aspettare 12 anni per trovare chi potesse finanziare la sua sceneggiatura, ma ora la sua creatura è stabilmente – pur non essendo doppiata, ma solo sottotitolata – sui pc e gli smartphone di milioni di adolescenti e giovani. Un successo planetario che ha sollevato numerose polemiche e dibattiti.

Il titolo della serie richiama un gioco realmente diffuso tra i ragazzini nella Corea degli anni Settanta, in cui due squadre, una di attaccanti e una di difensori, si affrontano in un terreno delimitato dalla figura stilizzata di un calamaro (squid, appunto). Chi attacca deve riuscire a conquistare il calamaro, occupando con i piedi il triangolo che ne rappresenta la testa; chi difende ha il compito di resistere agli attacchi, anche con la forza, cercando di eliminare gli attaccanti, spingendoli perché restino con i piedi fuori dal campo. Squid game si apre, in bianco e nero, proprio con un gruppo di bambini che si strattonano all’interno del perimetro di gioco, mentre una voce fuori campo enuncia le regole: «Se il difensore ti spinge fuori dalla linea di confine del calamaro, muori».

Ed ecco subito la chiave della storia. Se il gioco per i bambini ha un valore simbolico, perché serve ad accrescere il proprio sviluppo sociale, emotivo e cognitivo mediante un sistema di regole, di intuizioni creative, di strategie che mirano a ottenere la vittoria unita al divertimento, nella serie televisiva Squid game esso assume la metafora dell’esistenza in tutta la sua drammatica tragicità, dove si vive, ma ancor più spesso si muore.

Un mondo fatto di giochi

Il gioco è il filo conduttore di tutta la trama dei nove episodi: il protagonista Seong Gi-hun, interpretato dall’attore Lee Jung-jae, trascorre le sue giornate con la sua anziana madre, scommettendo, e indebitandosi, sulle corse dei cavalli. Ed è sempre con un gioco, il Ddakji, che egli verrà convinto…

***

“SQUID GAME”: PLAYING WITH LIFE

Squid Game is a Korean series on the Netflix platform. Each episode tells the story of a group of citizens, who as a result of their extreme poverty, decide to participate in a series of illegal games, and risk their lives in doing so. Throughout the episodes, which are violent and bloody in character, the author, Hwang Dong-hyuk, wants to highlight a society that is incapable of politics of welcome and subsidiarity. However, after watching the series, one wonders if this aggressive strategy is necessary to draw attention to the social problems described.

Non è disponibile la versione digitale di questo articolo, è possibile leggerlo solo nella versione cartacea o e-book


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“Squid Game”: giocarsi la vita

Claudio Zonta

Scrittore de La Civiltà Cattolica.


18 Dicembre 2021

Quaderno 4116

  • pag. 606 - 613
  • Anno 2021
  • Volume IV

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