Uno dei primi filosofi a riflettere sui concetti di spazio e tempo in sintonia con la nuova fisica nata con Galileo e Newton è stato Kant. Fin dalle sue opere giovanili, egli procede sulla via dell’indagine tenendo sempre unite tra loro la questione cosmologica e quella spaziale. Dopo essersi distanziato da Leibniz e aver concepito lo spazio come «la forma a priori del senso esterno del soggetto conoscente», nella Critica della ragion pura affronta la questione cruciale dell’estensione dell’universo. Per Kant non è possibile impiegare l’idea di spazio in riferimento a entità, come l’universo, che trascendono i limiti dell’esperienza sensibile. D’altra parte egli evita anche di cadere nello scetticismo di Hume. L’articolo si conclude con una riflessione sui rapporti tra spazialità kantiana e teoria della relatività. Gli Autori sono G. Gionti, fisico alla Specola Vaticana di Castelgandolfo, e A. Sgroi, professore a contratto di Filosofia all’Università di Catania.
Shop
Search
Cultura e società
SPAZIO E COSMOLOGIA NEL PENSIERO DI KANT
ABBONATI
Dal 1850, la rivista internazionale dei gesuiti. Scegli l’abbonamento che preferisci: carta + digitale o solo digitale.
Scopri di più