Le elezioni politiche del 2005 in Bolivia, con la vittoria del primo presidente indio, Evo Morales, hanno segnato un’importante svolta nella storia del Paese. Sotto i precedenti Governi liberali, accentratori e corrotti, diversi moti popolari di protesta avevano preparato il successo del Movimento per il Socialismo di Morales. Le prime riforme in campo amministrativo, giudiziario ed economico sono state positive. Rimangono però forti tensioni tra le classi e tra le etnie, e spinte autonomiste. Non mancano contrasti con gli Stati Uniti per l’insufficiente lotta contro il narcotraffico, e con la Chiesa cattolica per il progetto di «Costituzione atea». C’è, dunque, ancora molto da fare sulla via della pacificazione e della giustizia sociale. L’Autore è il superiore provinciale dei gesuiti in Bolivia.
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