Sulla base delle relazioni presentate al VII Convegno Internazionale di Filosofia (Teramo, 10-12 dicembre 2008), l’articolo descrive la figura e l’opera di questa donna straordinaria che, nella sua breve esistenza (1909-43), fu insegnante e operaia, bolscevica e volontaria nella guerra in Spagna, filosofa e militante nella Resistenza, e che — sempre alla ricerca di un bene maggiore e di quella verità che sentiva «oltre e altra» — da ebrea e agnostica giunse alla fede cristiana. In particolare vengono descritti gli ardui passaggi che, «nell’attesa di Dio» e confortata da illuminazioni mistiche, le permisero alla fine di farsi battezzare e così «varcare la soglia» della Chiesa istituzionale, verso cui peraltro mantenne alcune riserve.
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SIMONE WEIL «RISCOPERTA» NEL CENTENARIO DELLA NASCITA
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