Nel prossimo febbraio la Repubblica di Armenia dovrebbe tenere le elezioni presidenziali. Ma nel 2013 anche le confinanti Georgia e Azerbaigian eleggeranno il capo di Stato. Intanto, lo scorso 6 maggio, i cittadini armeni hanno rinnovato il Parlamento unicamerale di Yerevan in un quadro di continuità; e lo scorso 19 luglio quelli secessionisti nel territorio azero del Nagorno-Karabakh (Artsakh in armeno) hanno confermato per altri cinque anni il presidente uscente Bako Sahakian. Il diffuso nazionalismo armeno offre stabilità politica al Paese, ma sembra rallentare le iniziative coraggiose per lo sviluppo economico e sociale, che includono una soluzione negoziata per una pace vera con gli azeri sul Nagorno-Karabakh.
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LO «STATUS QUO» IN ARMENIA

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