L’accresciuta complessità esistenziale e culturale del nostro tempo invita psicologia e religione a «pensare di più per dire altrimenti», superando steccati ideologici, dovuti per lo più a ignoranza, incomprensioni storiche e ideologiche, per accogliere la complessità dell’esperienza umana. La necessità di un dialogo vicendevole si mostra ancora più pressante qualora si passi dai problemi teorici al versante concreto, esistenziale, di queste due discipline. Ma l’esperienza religiosa non può essere ridotta a un teorico sì o no, e neppure alla soluzione di un problema concreto; spesso anzi il problema di fondo rimane irrisolto, viene piuttosto mutato l’orizzonte di comprensione.
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PSICOLOGIA E RELIGIONE: UN INVITO A «PENSARE DI PIÙ E ALTRIMENTI»
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