Pitagora diceva che l’uomo, per sapere chi è, deve imparare a conoscersi quattro volte: come minerale, come vegetale, come animale e come essere razionale. M. Frammartino segue questo itinerario di conoscenza in un film affascinante: Le quattro volte, tutto immagini e suoni, privo di dialoghi. Dal pastore alle sue capre. Dagli animali alle piante. L’albero, abbattuto per dar vita a una festa, viene trasformato da vegetale in minerale per opera dei carbonai. In una Calabria arcaica, il regista passa attraverso i regni del visibile per andare alla ricerca dell’invisibile. Lo spettatore che vede il film dovrebbe sentirsi invitato a trovare il nesso nascosto che tiene unito tutto quello che lo circonda.
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«LE QUATTRO VOLTE», UN FILM DI MICHELANGELO FRAMMARTINO
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